I produttori frutticoli di mirtilli preoccupati dall’effetto Brexit

I produttori frutticoli di mirtilli preoccupati dall’effetto Brexit
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C’è anche l’effetto Brexit a preoccupare il mondo frutticolo nei giorni in cui le attenzioni sono concentrate sulla kermesse berlinese di Fruit Logistica. Dal 1° febbraio 2020, il Regno Unito non è più ufficialmente un Paese membro dell’Unione europea e rischia di diventare il porto franco del falso Made in Italy in Europa per la mancata tutela giuridica dei marchi dei prodotti italiani Dop e Igp, che incidono per circa il 30 per cento sul totale dell’export agroalimentare tricolore.

È l’allarme che Coldiretti lancia in riferimento all’annuncio del premier britannico Boris Johnson di voler introdurre controlli alle frontiere pur di non accettare l’imposizione di regolamenti e standard europei sulle merci, come invece richiesto dall’Unione europea. Da sabato si è aperto il periodo transitorio, che durerà fino al 31 dicembre 2020, in cui Ue e Regno Unito dovranno trovare un accordo sulle future relazioni.

L’incertezza delle settimane che verranno mette in allarme le aziende agricole cuneesi, per le quali la Gran Bretagna costituisce uno sbocco di mercato importante. Nella Granda, secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio, il trend dell’export dei prodotti agricoli è in crescita, con un aumento nel terzo trimestre 2019 dell’11,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento anche le esportazioni di prodotti alimentari e bevande Made in Cuneo (+4,3 per cento). Il Regno Unito è il quarto mercato europeo ad assorbire le vendite di merci cuneesi oltre confine.

Per effetto della Brexit il nostro agroalimentare - sottolinea Coldiretti Cuneo - potrebbe essere colpito da barriere tariffare e da difficoltà di sdoganamento e rischia di restare senza protezione europea, subendo così la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione realizzati oltreoceano e nei Paesi extracomunitari. Tra i prodotti cuneesi più apprezzati in Gran Bretagna ci sono il vino, i piccoli frutti - mirtilli in particolare - e i formaggi. Solo con riferimento al vino, supera i 70 milioni di euro il valore dell’export nel Regno Unito delle bottiglie prodotte sulle nostre colline, in primis Moscato, Barolo e Barbaresco.

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