La Confraternita del Gran Bollito torna ai Quat Taulin
Ed è subito poesia
Amati confratelli / in tutt’altra pugna affaccendato, / mi tocca rinunciar a lo mandato. / Ma con rigor m’impegno la prossima fiata / di far, per panza mia, lauta magnata. / Disposto per lasciar lo Lazzaretto, / ad ingoiare pure un po’ di fiele, vi giuro, vi prometto / di sorbir con voi un buon idromele. / Sicur di vincer la dura tenzone, / auguro a voi buona libagione.
Questo scriveva lo scorso anno un confratello dall’ospedale. Confratello della nobile Confraternita del Gran Bollito Piemontese, che riunisce una quarantina di veterinari del Saluzzese e non solo.
Con immensa gioia è stato accolto all’appuntamento irrinunciabile di fine 2024, che il nuovo Priore Andrea Curti ha fissato ai “Quat Taulin”, sede ormai storica della Confraternita, lo scorso mercoledì 11 dicembre.
Nel pentolone d’acqua, lentamente a bollire, si uniscono i tagli più pregiati a deliziare. La carne di manzo, morbida e succulenta, il cappone delicato, la gallina fervente. Accanto, salsiccia e lingua, lieti a danzare, arricchiscono la tavola, accompagnate da sinfonia di verdure fresche e colorate, sedano e carote, cavoli e cipolle, in un arcobaleno di salse, rosse e verdi, mostarde e senape. E generoso vinello ad innaffiar le gote.
«Così tra queste amenità / s’annega il pensier nostro / e il naufragar ci è dolce in questo mar».
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