Il biodigestore a metano della Sedamyl non convince l’opposizione
Il consiglio si scontra sul biometano
Oltre al bilancio, era uno dei temi più rilevanti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Saluzzo di giovedì 19 dicembre, l’ultimo del 2024. I consiglieri dovevano esprimersi sulla variante urbanistica del progetto che la Sedamyl , una delle più importanti aziende saluzzesi, ha richiesto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano.
Si tratta di un biodigestore interno che, utilizzando i materiali di scarto del ciclo produttivo, produrrà metano da riutilizzare come fonte di energia per lo stabilimento.
Ad illustrare la variante il presidente della Commissione Urbanistica comunale, Roberto Bertola, il quale ha spiegato come, in due sedute, la Commissione avesse approfondito nel dettaglio la questione.
Bertola ha ricordato come al Comune competesse unicamente l’aspetto urbanistico, essendo poi la Conferenza dei Servizi, convocata per lunedì 23 dicembre in Provincia, a dover esprimere il parere di merito.
Il capogruppo di minoranza, Giovanni Damiano, si è dichiarato perplesso sull’altezza (16 metri) delle 6 torri previste, mentre il collega Nicolò Giordana ha posto interrogativi per la vicinanza della pista di atterraggio dell’elisoccorso e sull’aspetto igienico-sanitario.
Damiano ha ribadito la richiesta, già avanzata in sede di Commissione Urbanistica, di ridurne l’altezza abbassando il piano campagna, ma Bertola ha spiegato che i progettisti dell’impianto hanno risposto che tecnicamente la modifica non è fattibile.
Gli esponenti della minoranza presenti (Damiano, Giordana e Claudio Capitini) hanno votato contro l’ipotesi di variante urbanistica ritenendo che l’impianto, così come proposto, sia eccessivamente impattante.
La variante urbanistica al piano regolatore è stata comunque approvata avendo ottenuto il parere favorevole di tutti i consiglieri della maggioranza di “Insieme si può”.
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