Cultura a scuola

L’associazione partigiani in cattedra tra gli studenti del Denina

Momento di riflessione e ascolto per i ragazzi del Denina Pellico Rivoira

L’associazione partigiani in cattedra tra gli studenti del Denina
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Per il terzo anno consecutivo il presidente dell'Anpi Saluzzo e Valle Po, l'architetto Giorgio Rossi, e il professor Dario Carli del direttivo della sezione hanno tenuto, in data 28, 29 e 30 gennaio, degli incontri presso le tre sedi del Denina Pellico Rivoira in cui sono state trattate tematiche ed eventi riguardanti la resistenza, soprattutto delle nostre zone, i regimi totalitari, la seconda guerra mondiale e la Costituzione con riferimenti all'attualità.

Hanno presenziato tutte le classi quinte, data l'attinenza degli argomenti con quelli trattati nel percorso scolastico, e anche quest'anno gli incontri sono stati condotti dall'ex rappresentante d'istituto Matteo Scarano in qualità di moderatore, che ha veicolato le domande degli studenti con il supporto degli attuali rappresentanti, Francesco Ramello per il Rivoira, Gianmaria Dutto per il Pellico e Arianna Martino e Gabriele Marzogu per il Denina.

Commenta Gloria Beltrando, studentessa della 5C Rim: «È stata una conferenza interessante. I relatori hanno presentato le caratteristiche della quotidianità durante il periodo fascista e durante la Seconda guerra mondiale, quando nemmeno in famiglia si poteva parlare di politica per timore di ripercussioni. Il fascismo esaltava la guerra, ma quando i soldati si trovavano sul campo erano in realtà mal equipaggiati. Quotidiana e normale era anche la censura: dal fronte venivano inviate e rispedite lettere accuratamente controllate e, nel caso in cui fossero presenti frasi non gradite al regime che venivano cancellate con un pennarello blu. Da qui il detto “dare il blu”, cioè eliminare. Durante il dialogo sono stati raccontati alcuni episodi avvenuti nelle nostre valli. I relatori hanno sottolineato l'importanza delle donne, fondamentali nel ruolo di staffette».

Rossi ha quindi raccontato la sua esperienza personale. Nacque durante la guerra a Ivrea e suo padre era partigiano. All’età di tre anni i fascisti arrivarono e portarono via il padre, ma fortunatamente non lo ritennero un partigiano e fu risparmiato. La famiglia in seguito riuscì a fuggire in bicicletta e rifugiarsi  in un'altra località.

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