Imbrattata la lapide a Dronero
25 Aprile amaro. Indagano i carabinieri

Un 25 aprile di polemiche e veleni nella città di Giolitti. Mercoledì scorso un atto vandalico ha seminato lo sconcerto in città. Ignoti hanno imbrattato la lapide situata in piazza Allemandi, dedicata alla memoria dei Caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale. Le forze dell'ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero aiutare a identificare i responsabili del gesto. Nei pressi del monumento è stato rinvenuto anche un foglio contenente un messaggio diretto al presidente della Regione, Alberto Cirio. Il testo fa riferimento a una sua recente dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa di presentazione dell’Adunata degli Alpini, prevista a Biella dal 9 all’11 maggio. Le parole del governatore hanno sollevato indignazione, in particolare per il riferimento ai soldati Alpini della campagna di Russia come "difensori della nostra libertà".
Non è chiaro se i due fatti siano collegati. A quanto emerge però lo scritto non sarebbe realizzato da una "penna locale" ma è il copia-incolla di un post rinvenuto sui social. E' stato lo stesso autore, venuto a sapere dell'uso inappropriato fatto delle sue riflessioni, a segnalare la cosa chiamandosi fuori da ogni responsabilità.
Un 25 aprile di polemiche e veleni nella città di Giolitti. Mercoledì scorso un atto vandalico ha seminato lo sconcerto in città. Ignoti hanno imbrattato la lapide situata in piazza Allemandi, dedicata alla memoria dei Caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale. Le forze dell'ordine stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero aiutare a identificare i responsabili del gesto. Nei pressi del monumento è stato rinvenuto anche un foglio contenente un messaggio diretto al presidente della Regione, Alberto Cirio. Il testo fa riferimento a una sua recente dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa di presentazione dell’Adunata degli Alpini, prevista a Biella dal 9 all’11 maggio. Le parole del governatore hanno sollevato indignazione, in particolare per il riferimento ai soldati Alpini della campagna di Russia come "difensori della nostra libertà".
Non è chiaro se i due fatti siano collegati. A quanto emerge però lo scritto non sarebbe realizzato da una "penna locale" ma è il copia-incolla di un post rinvenuto sui social. E' stato lo stesso autore, venuto a sapere dell'uso inappropriato fatto delle sue riflessioni, a segnalare la cosa chiamandosi fuori da ogni responsabilità.
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