Fondi per gli stagionali

Stagionali: fondi Pnrr verso lo sblocco

C’è il bando comunale per le aziende

Stagionali: fondi Pnrr verso lo sblocco
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Da un paio di settimane si è intensificata la presenza di giovani africani a Saluzzo. Nonostante il tempo ballerino faccia pensare a un’estate ancora lontana, l’inizio della stagione di raccolta della frutta si avvicina rapidamente.

Tra poco più di 15 giorni si inizieranno a staccare i primi mirtilli dalle piante della basse valle poi, a ruota, si entrerà nella stagione di albicocche, ciliegie, nettarine e prugne.

A meno di un mese dall’avvio della raccolta, sono ancora diverse le incognite sul funzionamento della rete dell’accoglienza del 2025, anche se qualcosa sembra finalmente sbloccarsi.

Nelle scorse settimane i Comuni della rete, che insieme garantiscono oltre 150 posti letto agli stagionali in possesso di contratto regolare ma senza un luogo dove dormire, hanno ricevuto garanzie sulla copertura finanziaria per la stagione che andrà ad aprirsi nelle prossime settimane, grazie ad un residuo di fondi regionali derivanti dal programma Common Ground.

Il Comune di Saluzzo rinnova anche nel 2025 l’impegno per aumentare le possibilità di sistemazione dei braccianti agricoli stagionali della frutta direttamente nelle cascine dove sono impiegati. È stato pubblicato alcuni giorni fa il nuovo bando comunale e c’è tempo fino al 1° luglio 2025 (entro le 12) per presentare per ottenere fondi per restauri in azienda o per l’acquisto o il noleggio di container o strutture per ospitare i braccianti agricoli in azienda. Le domande devono essere presentate in Comune tramite posta certificata.

Ad inizio settimana sono arrivate buone notizie anche da Roma, relative ai Fondi Pnrr per il potenziamento della rete dell’accoglienza e lo sviluppo di nuovi progetti.

Al momento manca l’ufficialità, ma sembra in dirittura d’arrivo lo sblocco del fondo di 220 milioni di euro da distribuire a livello nazionale. Saluzzo e una decina di comuni del distretto frutticolo locale, sono in graduatoria per ottenere 1,7 milioni di euro.

Una cifra fondamentale per dare prosecuzione a quella rete dell’accoglienza che da qualche anno, attraverso il “Protocollo sicurezza” ha accelerato il processo di integrazione della manodopera stagionale africana. La rete dell’accoglienza, con immobili o unità abitative temporanee in una decina di Comuni del territorio, e circa 130 posti letto, si pone come “salvagente” o valvola di sfogo per offrire un tetto a chi non ce l’ha, ed evitare il nascere di campi temporanei o baraccopoli. Contestualmente dovrebbe essere stata accettata dall’Unione Europea la richiesta di proroga del termine ultimo di realizzazione dei progetti, spostandola a fine estate 2026.

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