Riaprono le case degli stagionali
La Regione finanzia il progetto: 235 posti letto. I primi ad aprire saranno quelli di Lagnasco

Mercoledì mattina, in Prefettura a Cuneo, è stato siglato il rinnovo del protocollo d’intesa tra Prefettura, Comuni, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Camera di Commercio, associazioni datoriali di categoria del lavoro agricolo, organizzazioni sindacali, per la “gestione dell’accoglienza di lavoratori stagionali impiegati nel settore orto-frutticolo nel territorio cuneese”.
Anche quest’anno il territorio si mobiliterà dunque per mettere a disposizione del comparto frutticolo una rete dell’accoglienza che garantirà la sistemazione alloggiativa di quei lavoratori, in stragrande maggioranza giovani dell’area Subsahariana, che non riescono a trovare una casa nel breve periodo di lavoro stagionale nella raccolta della frutta.
Da ormai una decina di anni il distretto della frutta Saluzzese è meta di lavoratori africani, veri e propri pendolari che si spostano dalle regioni del sud Italia dove raccolgono agrumi e pomodori in inverno, ai frutteti del Cuneese in estate, dove si coltivano mirtilli, pesche, mele e kiwi.
Una presenza forte, costituita da oltre 4.000 persone, che hanno in Saluzzo il loro punto di arrivo e che in passato hanno causato non pochi problemi di gestione alloggiativa.
Dopo l’esperienza del “Pas”, il dormitorio comune realizzato per un paio d’anni nella ex caserma Filippi, dal 2020 i Comuni si sono adoperati per una rete dell’accoglienza diffusa. Un progetto nato dal basso che ha portato ad ottimi risultati, e che arriva oggi a mettere a disposizione 235 posti letto in una decina di strutture, destinati a quei braccianti, in possesso di regolare contratto, che non riescono a trovare un alloggio temporaneo e non possono essere ospitati in azienda.
Accanto all’esperienza dei moduli abitativi, il progetto ha portato a numerose iniziative collaterali in tema di sicurezza, contrasto al lavoro nero e istruzione.
L’esperienza degli scorsi anni ha conseguito, nel suo complesso, importanti risultati: scongiurata la formazione di assembramenti e la diffusione di sistemazioni di fortuna nelle città ospitanti, è stata garantita una costante attività di supporto e confronto con i migranti, con le comunità locali e con i datori di lavoro. Nel contempo, è stato possibile attivare iniziative utili a porre un freno alla possibile insorgenza di situazioni di caporalato e di sfruttamento.
«Siamo davvero soddisfatti di aver siglato il rinnovo del protocollo - sottolinea il sindaco di Saluzzo -. È il traguardo di un percorso lungo e complesso perché, se da un lato c’è sempre stata la volontà e la collaborazione da parte dei sindaci e delle amministrazioni locali, dall’altro non c’è stata, fino all’ultimo, la garanzia della copertura finanziaria, arrivata solo pochi giorni fa dalla Regione con il prosieguo del finanziamento da fondi del programma Common Ground. Siamo certi di avere la copertura fino al 30 settembre, ma vogliamo dare ulteriore continuità e sono fiducioso che presto verranno sbloccati i fondi Pnrr che attendiamo da un paio d’anni. Si tratta di 1,7 milioni di euro che ci permetterà di ampliare di 52 posti le accoglienze».
Le prime accoglienze ad aprire saranno quelle di Lagnasco, il 5 o 9 giugno, Costigliole il 16 giugno, Savigliano e Scarnafigi il 30 giugno, Cuneo il 7 luglio, Verzuolo il 14 luglio, Manta il 21, Saluzzo e Busca/Tarantasca il 1° agosto.
«Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il prefetto Mariano Savastano, promotore del Protocollo e coadiuvato dalla vice Maria Antonietta Bambagiotti -, siamo riusciti anche quest’anno a sottoscrivere il Protocollo d’intesa per la gestione dell’accoglienza dei lavoratori stagionali. Uno strumento che si è dimostrato efficace sin dal 2020, anno in cui si riuscì a far convergere importanti risorse economiche per assicurare interventi fondamentali a garantire solidarietà, sicurezza e legalità: dall’accoglienza in strutture ricettive dignitose, all’assistenza sanitaria e legale, dagli infopoint all’orientamento al lavoro regolare, capace di frenare le forme di sfruttamento del lavoro e il fenomeno del caporalato».
«C’è un sistema di accoglienza che funziona – aggiunge Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco e presidente del Distretto della frutta -, con il 90% della forza lavoro ospitata grazie alle aziende e una rete di Comuni che interviene nell’emergenza, ma occorrono fondi per la gestione, che ora abbiamo trovato. Mi preme l’obbligo di ringraziare la Prefettura per la regia del protocollo, il Comune di Saluzzo per il lavoro preparatorio e la Regione per il reperimento delle risorse».
Quest’anno, per la prima volta, entra a far parte del “Protocollo Prefettura” la Camera di Commercio. «Con grande senso di responsabilità - spiega il presidente Luca Crosetto - abbiamo deciso di aderire a questo protocollo così come abbiamo fatto per quello dell’Albese, perché non ci può essere sviluppo senza dignità dei lavoratori. Come ad Alba il ruolo della Camera è di mettere a disposizione quell’ingente numero di dati e informazioni per far emergere eventuale lavoro irregolare».
Questo e molto altro sulla Gazzetta in edicola e in digitale