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La Sanità tra progetti di rilancio e i rischi di commissariamento

I rischi della Sanità

La Sanità tra progetti di rilancio e i rischi di commissariamento
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La riduzione delle liste d’attesa, le assunzioni del personale sanitario e l’edilizia sanitaria sono i principali temi al centro del bilancio del primo anno di mandato dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi illustrato qualche giorno fa insieme al presidente della giunta regionale Alberto Cirio.

«Assunzioni del personale - afferma Cirio -, edilizia sanitaria, nuovo Cup e intenso lavoro per abbattere le liste d’attesa: sono queste le priorità della sanità piemontese».

«È stato un anno di lavoro intenso ed impegnativo - spiega l’assessore Riboldi -. Ma abbiamo affrontato i problemi con un approccio innovativo ed in modo serio e responsabile, avendo come principale motivo ispiratore la salute universale, con particolare attenzione alle persone più fragili. È un obiettivo sul quale intendiamo lavorare con ulteriore determinazione nei mesi a venire».

Tra le innumerevoli questioni, anche l’edilizia sanitaria.

Nell’ambito dei 4,5 miliardi di investimento previsti per la costruzione di 11 nuovi ospedali, il 4 giugno è stato firmato l’accordo con l’Inail per la costruzione di 7 di questi, tra cui - come noto - quello del quadrante Nord Ovest del Cuneese che riguarda i territori di Savigliano, Saluzzo e Fossano.

Si sono concluse nei giorni scorsi le audizioni con i rappresentanti del mondo socio-sanitario in vista del nuovo piano regionale socio-sanitario. L’iter del piano prosegue ora con il confronto nella quarta commissione del Consiglio regionale, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione entro l’estate.

Sin qui le luci, ma all’orizzonte si stanno addensando nubi sulla sanità piemontese che non possono non preoccupare.

Se non si corregge la spesa - dicono gli esperti in materia finanziaria - il rischio è di andare incontro ad un commissariamento da parte del governo, una stagione già vissuta in passato dalla sanità piemontese che comporta pesanti limitazioni nell’erogazione dei servizi.

Le proiezioni della gestione economica, soprattutto sul fronte di alcune voci di spesa da parte delle aziende sanitarie e ospedaliere riferito al 2024, sembrano lasciare pochi dubbi sul superamento della soglia del 5% del disavanzo indicata come tetto massimo di sforamento.

Ad accrescere i timori, i bilanci preventivi presentati dalle Asl e dalle aziende ospedaliere che, se fossero accettati paro paro, porterebbero il disavanzo totale nel 2025 a circa  700 milioni di euro, praticamente il doppio del tetto indicato per il commissariamento.

Una situazione economico-finanziaria, come si vede, da monitorare con estrema attenzione.

Restano poi da sciogliere altri nodi a partire dalla carenza di personale, sia medico che infermieristico; le difficoltà in cui versano i Pronto Soccorso intasati da codici bianchi e verdi, pazienti cioè che potrebbero essere gestiti nelle Case della Salute se solo queste - annunciate da tempo - riuscissero a decollare.

Tuttavia, la loro entrata in funzione, oltre ad aspetti infrastrutturali (che in alcuni casi non sembrano comunque essere i principali) è collegata alla scarsa disponibilità di personale sanitario e, per quanto riguarda i medici di base, ad aspetti di natura sindacale.

Una sanità piemontese dunque tra luci ed ombre, che ha tanti sogni nel cassetto ma deve fare i conti con una realtà quotidiana che lascia pochi margini alla fantasia.

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