Il Cai Monviso spegne 120 candeline
Botta: «Il futuro? I giovani e il Vallanta»

Il Cai Monviso Saluzzo ha festeggiato i suoi primi 120 anni con lo sguardo puntato al futuro. Un futuro fatto di rifugi più accoglienti, sentieri sicuri, giovani da coinvolgere e un'idea di montagna inclusiva e consapevole. Come dice il presidente Riccardo Botta «non siamo qui per portare tutti in quota, ma per rendere la montagna un luogo accessibile, sicuro e autentico».
Domenica scorsa oltre cento persone si sono ritrovate al Vallanta, il rifugio costruito e di proprietà del Cai Monviso, per celebrare i 120 anni della sezione. Una giornata di sole perfetta, un clima di festa e la consapevolezza di far parte di una lunga storia fatta di escursioni, manutenzione dei sentieri e impegno civile.
Presidente, com’è andata la festa al Vallanta?«Una giornata davvero speciale. L’anno scorso, a causa di un temporale, avevamo avuto un raduno complicato. Stavolta, invece, siamo stati fortunati: cielo sereno, location spettacolare, e soprattutto tante persone splendide che si sono date da fare. Più di cento partecipanti, soci, amici, volontari».