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Casa Riccati per l’Estate Bimbi open air Al parco

La nuova vita della dimora baronale in centro. I sogni della proprietaria Cristina

Casa Riccati per l’Estate Bimbi open air Al parco
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Riscoperta dopo tanti anni di abbandono attraverso i più recenti eventi culturali (Giornate Fai, Giornate della Biodiversità, Manta da Scoprire), casa Riccati si sta proponendo come un inedito scrigno di bellezza, storia e natura. Un nuovo simbolo di Manta che, oltre al castello, al monastero, alle chiese, al santuario, al mulino, può oggi fregiarsi di una casa baronale, menzionata nelle carte comunali già nel 1500 e diventata nel ‘700 sede di una filanda.

La dimora conserva ancora inalterate le proprie valenze architettoniche, inglobata entro il palazzo della famiglia patrizia, e incarna le caratteristiche dello spazio di lavoro tardo-settecentesco. Ad animare questo spazio è oggi Cristina Riccati, che ha acquisito la proprietà con l’obiettivo di farne un polo culturale di riferimento per il Saluzzese. L’abbiamo intervistata.

Come nasce l’idea?

«La mia scelta di venire a vivere a Manta, sobbarcarmi una proprietà, che è un bene storico vincolato, ancora in grande parte da sistemare, impegnandomi economicamente per molti anni, è stata mossa non solo dalla memoria di mio padre, che qui vi passò ogni momento libero dal suo lavoro di scienziato per realizzare restauri, consolidamento tetti e ogni altro tipo di intervento, tra tutti la cura in prima persona del grande giardino. A spingermi soprattutto è stato il desiderio, quasi un bisogno vitale, di aprire questa grande proprietà e farla rivivere dopo anni difficili».

Obiettivi?

«Mi attendono importanti lavori di sistemazione della proprietà con l’obiettivo di creare spazi performativi e residenze artistiche, nel frattempo ogni occasione di apertura mi rende il cuore più leggero e questo luogo dell’anima più vivo».

Per questo sta creando legami con il territorio?

«Sì. Il termine inglese “environment” (ambiente) letteralmente significa circondare, includere, formare un cerchio intorno. In questo luogo vogliamo creare contaminazioni. In occasione di Manta da scoprire casa Riccati ha ospitato due giovani attrici che hanno rievocato la vita di una lavoratrice che della filanda, e nel parco un tour storico botanico e un canto a cappella di un’attrice. Anche questi sono stati “semi” per far intuire che le arti saranno l’anima del luogo: da filanda della seta a filanda dell’arte»

Ma non si ferma qui: in queste settimana è stato tutto un brulicare di bimbi e già si prepara il cinema sotto le stelle.

«Sì, tengo molto alla collaborazione con l’asilo infantile di Manta, che nel mese di luglio sta portando in gita nel mio parco i bambini iscritti all’Estate bimbi organizzando giochi all’aperto e picnic. Mercoledì 2 luglio si darà inizio ad una collaborazione con l’associazione dei Giari ‘Ntussià, giovani molto in gamba che organizzano svariate attività per il territorio, Nel parco monteranno uno schermo per la rassegna “Movie Nignt” e proietteranno il film Pelè, storia del calciatore a partire dalla sua infanzia nelle favelas brasiliane ed esempio di umanità e tenacia. In previsione ci sono altre serate di cinema all’aperto ancora da calendarizzare».

Progetti per il futuro?

«Intendo rinnovare e creare collaborazioni artistiche con i Conservatori di musica, Summer School universitarie, con festival di teatro, danza, circo del territorio ed esteri, grazie a relazioni intessute con il mio lavoro, dal Teatro Greco di Siracusa ai festival di Atene, Avignone e Parigi».

Quale ricetta ha in serbo?

«Ho un mestiere in ambito artistico e culturale che mi ha portata a visitare e vivere in tutta Europa in contesti stimolanti, questo mi consente una visione progettuale della proprietà, riesco a vederne l’“anima”. Lo psicanalista americano James Hillman, in un piccolo saggio intitolato “L’anima dei luoghi” spiega che ogni luogo ha un’intima peculiare qualità, contiene un “in”, questa essenza intima di un luogo è la sua anima. Ma un luogo per non perdere la propria anima non deve dimenticare il senso di appartenenza alla terra in cui si trova».

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