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L’export del vino per ora “resiste”

Le parole dell'osservatorio

L’export del vino per ora “resiste”
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L’export del vino italiano continua ad essere vivo anche se, per la prima volta dopo tanto tempo, è preceduto dal segno negativo. E altri mesi più difficili, con la minaccia dei dazi, dovranno probabilmente arrivare. A livello mondiale, nei primi 4 mesi 2025, l’export vinicolo (con una forte componente piemontese) segna 2,5 miliardi di euro in valore, in calo del -0,86% sullo stesso periodo 2024, e del -3,67% in volume, a 665.436.632 litri. Si tratta di dati Istat, analizzati da “WineNews”.

I due mercati principali per l’Italia, Stati Uniti e Germania, restano ancora positivi in valore. Crolla invece la Russia, e va giù anche il Regno Unito: la loro frenata ha avuto un peso importante, soprattutto quella russa, per la bilancia economica del vino italiano.

C’era il timore di un segno meno in arrivo dagli Stati Uniti, dopo le scorte “precauzionali” di fine 2024 e di inizio 2025 per anticipare i temuti dazi annunciati. E se il contraccolpo, nel quadrimestre terminato con aprile, primo mese di fatto con la certezza dei dazi imposti da Trump (per qualche ora al 20%, poi al 10% dal 5 aprile) non è stato di quelli “mortali”, la crescita, rispetto ai mesi precedenti, è comunque a velocità molto più ridotta: +6,59% su aprile 2024 per un valore di 667,2 milioni di euro.

La Germania, che resta leader europeo nelle importazioni, è stabile, vale 376,6 milioni di euro (+0,2%), a differenza del Regno Unito che perde circa 15 milioni di euro nel confronto con il primo quadrimestre 2024, fermandosi a 227,2 milioni di euro (-6,3%).

Tiene, invece, la Svizzera a 131,2 milioni di euro (+0,41%) che precede il Canada (125,5 milioni di euro, +8,4%), Paese che mostra una buona crescita e che potrebbe avere delle potenzialità per il vino italiano.

Buone notizie anche dai Paesi Bassi (+1,6%) a 80,5 milioni di euro, e dal Belgio (+4,3%) a 72,8 milioni di euro. Resta in linea, nel confronto con un anno fa, la Svezia che tocca 63,2 milioni di euro (-0,6%).

Tra chi scende c’è il Giappone a 54,5 milioni di euro (-10,8%) e, soprattutto, la Russia il cui dato pesa notevolmente sulle esportazioni italiane nel primo quadrimestre: il valore di 46,1 milioni di euro significa -55% rispetto a dodici mesi fa (oltre 56 milioni di euro in meno). Giù anche l’Austria (-4,4%) a 47,8 milioni di euro, e la Cina che continua la sua discesa (-17,6% a 24,1 milioni di euro). Dal mercato orientale una ripresa, seppur “timida”, arriva dalla Corea del Sud (+2,6%) a 17,5 milioni di euro.

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