accorpamenti scolastici

Non c’è l’accordo sull’Istituto comprensivo, tensione Revello-Sanfront

L’Unione montana e un comitato di genitori contro l’accorpamento

Non c’è l’accordo sull’Istituto comprensivo, tensione Revello-Sanfront
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La disfida delle scuole terrà banco per tutta l'estate e con tutta probabilità sarà il tema che ritroveremo ancora a settembre. Su indicazione di Ministero, a causa della riduzione degli iscritti dovuti alla crisi demografica, la Provincia deve procedere ad un taglio di cinque dirigenze a partire dall’anno scolastico 2026-2027. Il meccanismo è semplice: meno iscritti uguale meno dirigenti e meno sedi centrali.

Le proposte messe in campo lo scorso anno, per quanto concerne il territorio Saluzzese, riguardavano originariamente la fusione tra l’Istituto comprensivo di Bagnolo con quello di Barge. Successivamente ha preso corpo l’ipotesi di un’unificazione degli Istituti di Sanfront-Paesana (già a loro volta oggetto di fusione alcuni anni fa) con Revello. Infine una terza ipotesi, geograficamente ardita: l’accorpamento del plesso di Bagnolo con quello di Sanfront.

Nera la fumata in seguito all'incontro della passata settimana in Provincia: le posizioni sembrano cristalizzate. Sanfront rivendica la propria autonomia scolastica montana, ma sarebbe disponibile ad una eventuale fusione con Revello a patto di conservare la sede di presidenza. Ma un Comitato di genitori si è posto in modo refrattario anche a questa ipotesi, chiedendo totale autonomia, visto che i numeri sono dalla parte dell’alta valle. Revello, che è la scuola sotto la soglia prevista per la sussistenza (qui vigono le regole "di pianura"), è pronta a dire sì ad un unico plesso di valle, ma solo se il quartier generale resta in  bassa valle. Rifreddo sostiene le ragioni di Sanfront, mentre Paesana assume una posizione più sfumata, valutando anche l’accorpamento con Bagnolo.

L’Unione Montana dei Comuni del Monviso, cavalcando il malcontento del comitato genitori dell'alta valle, scende in campo, con una delibera approvata all’unanimità dai quattro membri presenti (assenti Mauro Nari, sindaco di Gambasca e Paolo Radosta, sindaco di Brondello), contro il ridimensionamento degli istituti scolastici della Valle Po.

Lo fa per «rivendicare il ruolo di fondamentale importanza socioculturale dell’istituto comprensivo di Sanfront–Paesana, quale presidio formativo operante in territorio montano che soddisfa ampiamente le soglie numeriche minime stabilite a livello nazionale nelle zone montane, contando attualmente 499 studenti».

Nel ribadire la totale contrarietà all'accorpamento, i vertici dell'Unione aggiungono: «Qualora si rendesse necessario un accorpamento si chiede che l’area del Saluzzese sia interessata da un solo accorpamento e che questo consideri le relazioni a livello di vallata in un’ottica di omogeneità geografica e coesione territoriale».

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