La Mostra della Meccanica Agricola conferma il suo ruolo di vetrina per un comparto che, nonostante le difficoltà, continua a rappresentare un pilastro per l’economia locale e nazionale.La provincia di Cuneo, insieme al Piemonte, è infatti uno dei poli più importanti in Italia per la produzione di tecnologie e macchinari agricoli, frutto di una tradizione industriale strettamente intrecciata con il mondo rurale.
Il 2024 è stato un anno complicato per il settore: la produzione nazionale ha registrato un calo del 14,5%, fermandosi a 14 miliardi di euro, con una contrazione forte soprattutto nel segmento delle trattrici (-29%). Anche l’export, storicamente il vero traino dell’agromeccanica italiana, ha subito una flessione del 15,1%, attestandosi a 6,8 miliardi.
Il mercato interno, dal canto suo, ha toccato un nuovo minimo storico con poco più di 15.400 trattori immatricolati, lontani dai numeri del 2021. Anche se il 2025 ha fatto segnare una parziale ripresa, il settore sta attraversando un momento di stagnazione a livello commerciale.
In questo scenario, la riflessione degli operatori diventa centrale. Spiega Davide Abbà, vicepresidente di Arproma: «Anche un settore apparentemente solido come la meccanica agricola si trova oggi ad affrontare sfide complesse: dalla sostenibilità ambientale all’innovazione tecnologica, dai nuovi paradigmi lavorativi al design. In un contesto globalizzato è fondamentale cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione senza perdere il legame con il territorio, soprattutto in una realtà come la provincia di Cuneo, dove agricoltura e meccanica sono intrecciate da sempre».
Il 2025, pur tra incognite, mostra segnali di tenuta: la domanda internazionale appare in graduale ripresa e le imprese italiane stanno puntando con decisione su innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, gli stessi temi che animano il dibattito e l’expo di Saluzzo.