Non è oro tutto ciò che luccica. Alla trionfale partenza della campagna delle pesche e nettarine – alta richiesta dal mercato, grandi volumi, ottimi prezzi – ha fatto seguito, in agosto, una brusca frenata.
La conferma giunge da alcuni addetti ai lavori saluzzesi che abbiamo interpellato, dopo aver avvertito qualche mugugno di troppo. «Dopo i primi stacchi – spiega un operatore – la situazione appariva addirittura eccezionale. Eravamo tutti sotto pressione per garantire i carichi richiesti dalla grande distribuzione. Quel clima di euforia è durato 15 giorni. A inizio agosto abbiamo avvertito i primi scricchioli. “Sono calati i consumi”, ci hanno detto i buyer della Gdo. Il rallentamento è proseguito e chi produce pesche tardive si sta preoccupando».
E’ successo anche alle angurie, partite benissimo e da un paio di settimane manco più raccolte e anzi mandate al macero. «E’ vero, la frenata è evidente – sottolinea un altro operatore commerciale – e al di là del minore consumo pensiamo sia arrivata sul mercato merce da altri canali. Il discorso vale anche per le nostre varietà di susine, che hanno via via perso smalto per la concorrenza di partite di prodotto arrivate da fuori».
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