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La nuova Pac allarma Coldiretti: no ai tagli

Colpite 770 mila aziende italiane

La nuova Pac allarma Coldiretti: no ai tagli

Allarmano le proposte di modifica della Politica Agricola Comune (Pac) post 2027. Dalle prime notizie emerse, è subito balzato agli occhi un dato: a fronte di un bilancio pluriennale che passa dai 1.200 miliardi del periodo 2020-2027 ai 2 mila miliardi del 2028-2034, il budget dedicato alla Pac scende dagli oltre 378,5 miliardi della programmazione corrente ad un importo “minimo”, incrementabile con il nuovo criterio della flessibilità, di soli 300 miliardi per il 2028-2034.

Per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen si tratterebbe di «un bilancio all’altezza dell’ambizione dell’Europa, che affronta le sfide globali e rafforza la nostra indipendenza. Un bilancio più grande, più intelligente e più mirato. Un bilancio che offre risultati ai nostri cittadini, alle nostre imprese, ai nostri partner e al nostro futuro».

Ma nel nuovo bilancio “più intelligente”, al netto di pur possibili ma non quantificabili incrementi in corso d’opera, il taglio netto operato sulla Pac post 2027 sui finanziamenti certi vale 78,5 miliardi, pari al 20,74% in meno del valore nominale della Pac oggi vigente. Significa che in realtà il taglio è maggiore, poiché c’è da aggiungervi la svalutazione monetaria tra i due periodi, da calcolare sull’intero ammontare della Pac 2020-2027 che non verrà recuperata.

Secondo la Coldiretti, saranno oltre 770 mila le aziende agricole italiane colpite dal taglio della Pac 2028-2034 con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. «Quella della presidente Von der Leyen è una scelta miope e pericolosa – denuncia il presidente Coldiretti Ettore Prandini – perché togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa».

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