convegno diocesano

Dal convegno diocesano nasce un progetto dedicato alle famiglie

Ottimo risultato per il convegno diocesano saluzzese

Dal convegno diocesano nasce un progetto dedicato alle famiglie

La diocesi di Saluzzo si prepara a vivere un momento di riflessione e incontro con il Convegno diocesano, in programma da giovedì 2 a sabato 4 ottobre nella parrocchia Maria Ausiliatrice.

TRE SERATETema scelto per questa edizione è “Il bello della Chiesa e la profezia della Famiglia”, filo conduttore delle tre serate che uniranno approfondimento spirituale, dialogo e testimonianze artistiche.Il convegno si aprirà giovedì alle 20,45 con l’intervento di don Luigi Maria Epicoco, sacerdote e scrittore molto seguito, che proporrà una riflessione dal titolo “Chiamati alla fraternità nella Chiesa di Saluzzo”.

Venerdì 3, sempre alle 20,45, la parola passerà a monsignor Bernardino Giordano, che affronterà una delle domande più attuali: “Quale futuro per la famiglia?”. Al centro della sua relazione, il ruolo della famiglia nel servizio alla vita quotidiana, nella società e nel cammino della Chiesa.

A chiudere la tre giorni sarà, sabato 4 alle 20,45, il musical “Il Padre Misericordioso”, realizzato dai ragazzi della Comunità Cenacolo, che offriranno uno spettacolo capace di unire fede, arte e testimonianza.

Il convegno aprirà il nuovo anno pastorale della diocesi, che avrà come tema “Il bello della Chiesa e la profezia della famiglia”. Proprio la famiglia sarà al centro di un percorso triennale, voluto dal vescovo Cristiano Bodo, che verrà illustrato nel dettaglio nel corso delle serate del convegno diocesano.

PERCORSO TRIENNALE

Don Federico Riba, responsabile della Pastorale Famiglia della diocesi, spiega: «La famiglia è motore di ogni vocazione e della Chiesa stessa. Papa Leone recentemente ha affermato che “dalla famiglia viene generato il futuro dei popoli”, ed è tempo che la diocesi si interroghi su come e quali sono le caratteristiche delle sue famiglie. Intraprenderemo un percorso triennale, che inizierà con la riscoperta delle “radici”, della dimensione spirituale che può entrare nelle nostre case. Creeremo delle “sacre famiglie itineranti” che, di vicaria in vicaria, entreranno nelle case di chi aprirà loro la porta e aiuterà le famiglie nel riscoprire un percorso di preghiera, che in questi anni si è un po’ perso. Cercheremo di approfondire alcune tematiche, per incentivare il ruolo famigliare come “testimonianza di fede”.Al termine di questo percorso – conclude don Riba – proveremo a tracciare un quadro della situazione, e proveremo anche a proporre un viaggio diocesano per condividere un weekend di fede, sull’esperienza di quanto fatto con il Giubileo delle famiglie, che ha rappresentato un bel momento di condivisione, esperienza e fede. Il primo anno sarà dedicato alla ricerca delle radici, il secondo alla missionarietà delle famiglie, il terzo sarà invece quello della sintesi e delle proposte per il futuro».

IMPULSO DEL VESCOVO

Il progetto sulle famiglie è nato su impulso del vescovo Bodo. «Nel corso della visita pastorale – racconta monsignor Bodo – ho avvertito nelle diverse parrocchie un allontanamento dalla fede da parte della dimensione famigliare. Fino a qualche anno fa i luoghi della chiesa, come la parrocchia, l’oratorio, il catechismo, erano “abitati” e lì si apprendevano le chiavi dell’essere cristiano cattolico. Oggi, venendo a mancare parte di questa partecipazione, torna ad essere la dimensione famigliare quella in cui apprendere il significato e l’opportunità di essere cristiani. Ma le famiglie vanno aiutate».