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Ipab Bagnolo, bando da 3 milioni

Seri: ora la parola passa al mercato

Ipab Bagnolo, bando da 3 milioni

«Adesso tocca al mercato»: così si è espresso Francesco Seri, il commissario straordinario nominato dalla Regione Piemonte negli ultimi giorni del 2022 per l’Ipab Bertone, la casa di riposo pubblica di Bagnolo Piemonte.

Il suo compito era difficilissimo: risanare un debito che si avvicinava ai due milioni di euro ed evitare l’inizio di una battaglia legale con il creditore principale, la Kcs, la società a cui era appaltata una parte dei servizi interni, tutelando nel contempo gli interessi degli ospiti della struttura e del personale.

Seri con la sua opera ha cercato di «creare le condizioni idonee per una soluzione positiva». Ora, con la pubblicazione avvenuta il 20 settembre di un bando per la gestione della struttura della durata di trent’anni, è tutto in mano ai potenziali interessati.

La base d’asta è di 2 milioni 950 mila euro di cui 450 mila da presentare come anticipo il primo anno e il rimanente suddiviso in canoni semestrali di circa 43 mila euro.

La struttura presenta 98 posti letto autorizzati di cui circa l’82% (80 posti) godono di un contributo dell’Asl per il pagamento della retta. Questo può rendere molto allettante la partecipazione al bando. Però ad oggi i posti effettivamente in esercizio sono solo 72 poiché gli altri sono localizzati in un’ala della struttura che necessita di ristrutturazione prima di essere disponibile.

Questo è solo uno degli oneri che si accollerà chi si aggiudicherà il bando. Infatti, oltre alla gestione completa della struttura per i prossimi 30 anni, chi concorre dovrà presentare anche un’offerta “allargata” che indichi la disponibilità a partecipare al recupero di strutture attualmente legate all’Ipab come la riapertura del teatro compreso nella struttura. La casa di riposo, invece, resterà proprietaria degli immobili e dovrà svolgerà un ruolo di vigilanza sul rispetto del capitolato d’appalto con la possibilità di intervenire con sanzioni economiche in caso di inadempienze.

La controversia con la Kcs dovrebbe risolversi a novembre quando è prevista la sentenza sulla legittimità delle richieste avanzate nei confronti dell’ente di assistenza. Comunque vada il verdetto, nei primi anni l’importo del canone dovrà essere destinato al risarcimento dei creditori. In base alla Legge Regionale n. 12 del 2017, l’Ipab dovrà trasformarsi in una Fondazione di diritto privato con un consiglio di amministrazione nominato dall’amministrazione comunale e da associazioni del territorio. Le sue finalità dovranno essere sociali quindi, sanati i debiti i proventi della gestione saranno a favore della collettività per attività sociali. Tutto ciò sarà possibile soltanto se il bando di gara non andrà deserto. In caso contrario si aprirebbe l’ipotesi allarmante della chiusura.

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