Centinaia di saluzzesi hanno già varcato nel fine settimana i cancelli di Vigna Ariaudo, il nuovo grande spazio verde ai piedi della Castiglia, restituito alla città dopo un lungo percorso di recupero. L’inaugurazione ufficiale si è svolta venerdì pomeriggio alla presenza del sindaco Franco Demaria e del consigliere regionale Mauro Calderoni, che hanno sottolineato il valore simbolico di questa riapertura: «Un luogo rimasto chiuso per secoli diventa ora patrimonio collettivo e occasione di incontro».
Durante l’inaugurazione gli amministratori hanno ricordato il lungo percorso, non privo di ostacoli, che ha condotto all’apertura.
«Occorrerà ancora qualche anno – ha detto Demaria – prima che si prenda coscienza di quanto sia importante questo spazio per la città, ma col tempo ci accorgeremo della sua valenza storica, ambientale e sociale».
Con loro, l’agronomo Aldo Molinengo, che ha studiato la storia dell’area, e il capo delegazione Fai di Saluzzo Maurizio Sola, che ha annunciato l’inserimento del sito tra le tappe delle Giornate Fai d’Autunno del prossimo weekend.
Il parco si estende per 26 mila metri quadrati, tra terrazzamenti erbosi e quinte di querce che salgono verso le mura trecentesche. Per secoli fu orto dei marchesi di Saluzzo, con al centro la “Casa dell’ortolano”, edificio medievale ancora intatto.
Ceduto al Comune nel 2020 dalla famiglia Ariaudo, il terreno è oggi accessibile da via Sopra le mura, attraverso un varco nella cinta trecentesca accanto all’ultima torre superstite, restaurata di recente.
Due pannelli informativi curati dal Fai e realizzati con il sostegno di Eviso raccontano i molteplici usi che nei secoli hanno segnato quest’area: orto, giardino, vigneto, pascolo.
Vigna Ariaudo è aperta ogni giorno dalle 8 alle 20, con accesso da via San Bernardino e dal vicolo Sopra le mura.
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