Hanno attraversato i secoli, appartenuti a famiglie illustri come quelle di Giambattista Bodoni e Silvio Pellico, e oggi trovano una nuova casa. Sono gli oltre 17 mila volumi dei Fondi storici della Biblioteca civica di Saluzzo, ufficialmente inaugurati lunedì 6 ottobre nella loro rinnovata sede di via Volta, negli spazi che per anni ospitarono la biblioteca civica, prima del trasferimento al Quartiere.
L’edificio è stato oggetto di un accurato restauro e di interventi di riqualificazione che hanno interessato anche lo scalone d’accesso, dove sono riemersi affreschi geometrici del Settecento, restituiti alla luce dopo decenni.
Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Franco Demaria, l’assessore alla Cultura Attilia Gullino, diversi rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, personale del municipio, il consigliere regionale Mauro Calderoni, oltre alle forze dell’ordine, ai vertici della Fondazione Scuola Apm e a numerosi cittadini. Ha partecipato anche la Delegazione Fai di Saluzzo e, con un gesto simbolico, la figlia di Pietro De Macchi, il type designer, calligrafo e incisore che contribuì in modo decisivo alla digitalizzazione dei caratteri bodoniani.
A illustrare la nuova sistemazione dei volumi più antichi, alcuni dei quali custoditi in mobili realizzati decenni fa da Amleto Bertoni, è stata Giancarla Bertero, già bibliotecaria e archivista comunale, che ha curato lo studio e l’allestimento dei materiali.
«Questo progetto dell’Amministrazione civica – ha spiegato l’assessore Gullino – realizzato in collaborazione con la Fondazione Scuola Apm, prevede la valorizzazione dei fondi storici e del patrimonio del fondo Basso, attraverso percorsi didattici, formativi e culturali accessibili sia agli esperti del settore sia alla cittadinanza. Questa nuova sede diventa così una porta di ingresso ai beni museali, un collegamento tra città alta e città bassa».