speciale sagra del fritto misto di casalgrasso

Gran piatto nobile e popolare nato per non buttare via niente

Il frutto misto simbolo del Piemonte. Saranno serviti 18 pezzi tra dolce e salato

Gran piatto nobile e popolare nato per non buttare via niente

Sarà un weekend di gran gusto a Casalgrasso, con il Fritto Misto Piemontese, classico appuntamento autunnale che unisce convivialità e sapori autentici della tradizione regionale. Alla regia, come sempre, gli instancabili Baloss, che con la collaborazione del Comune danno lustro a una delle specialità più celebrate della cucina regionale.

Teatro della colossale kermesse gastronomica dominata dal piatto simbolo del vej Piemont, sarà ancora una volta la palestra comunale di Piazza Donatori del Sangue, per tre giornate di festa culinaria che dall’esordio di venerdì sera raggiungerà in crescendo il pranzo della domenica.

Il fritto misto alla piemontese è uno dei piatti più rappresentativi della gastronomia del territorio. Le sue origini contadine risalgono al XIX secolo, quando le famiglie rurali celebravano la macellazione del maiale o del vitello con grandi banchetti. Ogni parte dell’animale veniva utilizzata, secondo la filosofia del “non si butta via niente”: dalle animelle alle cervella, dal fegato ai filoni, tutto finiva immerso nell’olio bollente dopo essere stato impanato con cura. Questi momenti di festa diventavano un simbolo di abbondanza e di condivisione, in un’epoca in cui il cibo era un bene prezioso e mai scontato.

Col tempo, il piatto ha conosciuto evoluzioni e varianti. Alla componente di carne si sono aggiunte verdure croccanti – zucchine, cavolfiori, melanzane – e infine anche i dolci: semolino fritto, mele e persino amaretti impanati, che donano al piatto la sua inconfondibile anima dolce-salata. Quattro gli ingredienti obbligatori: carne di vitello o coniglio, verdure di stagione, aromi come salvia e rosmarino, e naturalmente il “re” della cottura, l’olio extravergine d’oliva bollente.

Non va dimenticato che il fritto misto alla piemontese ha avuto anche un passato nobile. Già nel XVIII secolo, ai tempi della dominazione sabauda, era servito nei banchetti alla corte dei duchi di Savoia, divenendo una pietanza di prestigio, capace di rappresentare la generosità e la raffinatezza della cucina piemontese.

Oggi, questo piatto è un simbolo identitario: una ricetta che racconta il legame tra terra, tradizione e comunità. Prepararlo richiede tempo, pazienza e tecnica, qualità che pochi ormai esercitano in casa, motivo per cui appuntamenti come quello di Casalgrasso diventano occasioni preziose per riscoprire sapori autentici e antichi gesti di cucina.

Alla Cena del Fritto Misto, organizzata in collaborazione con il ristorante La Bergera, sarà possibile gustare un menù completo con antipasto, 18 pezzi di fritto, dolce, caffè e bevande incluse al prezzo di 32 euro (15 per i bambini dai 3 ai 10 anni). È prevista anche la possibilità di asporto, al costo di 23 euro, per chi desidera portare a casa un po’ di tradizione.

Il fritto misto alla piemontese, in fondo, non è solo una ricetta: è un racconto gastronomico che parla di radici e di memoria collettiva. Un piatto che, con la sua varietà di sapori, continua a unire le persone attorno a un tavolo, celebrando la cultura e la convivialità di una terra che nel buon cibo trova sempre la sua espressione più si

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