I dati relativi ai primi 9 mesi del 2025, elaborati dalla Federazione dei costruttori (FederUnacoma) sulla base delle statistiche fornite dal ministero dei Trasporti, indicano un aumento delle immatricolazioni per diverse categorie di macchine agricole rispetto all’infausto anno precedente. Tale ripresa rappresenta una boccata d’ossigeno dopo il 2024 caratterizzato da vendite di trattori in calo in Italia, in Europa e a livello globale.
Confrontando il periodo gennaio-settembre 2025 con lo stesso periodo dello scorso anno, le vendite di trattrici segnano +7,2% in ragione di oltre 12.700 unità immatricolate, vale a dire circa 850 in più rispetto al 2024. Le altre categorie in crescita sono le trattrici con pianale di carico (o transporter), con un +49,6%, e i sollevatori telescopici, con un +4,7%. Tra il 2024 e il 2025 i transporter passano da poco più di 400 a oltre 600 mezzi immatricolati, mentre i sollevatori salgono da circa 780 a oltre 820 unità di nuova immatricolazione.
Risultano stabili le immatricolazioni dei rimorchi che crescono dello 0,3% mantenendo gli stessi volumi del 2024 (oltre 6 mila mezzi registrati), mentre sono ancora in calo le vendite di mietitrebbie che perdono il 15% scendendo da quota 246 a 209 unità immatricolate.
Afferma Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma: «Nei primi 9 mesi del 2025 la ripresa della domanda di trattrici è stata particolarmente pronunciata nelle regioni del Mezzogiorno che hanno riportato incrementi a doppia cifra, nettamente superiori al dato medio nazionale».
Dopo il Veneto – al primo posto per numero di trattori immatricolati con oltre 1.410 mezzi (+4%) – la Puglia risulta il secondo mercato regionale con 1.303 macchine vendute, in aumento del 23% rispetto ai primi 9 mesi del 2024. In forte crescita anche Calabria (+31% in ragione di 510 trattrici registrate), Sicilia (+21% in virtù di 880 macchine) e Campania (+11% con 950 unità).
Il Piemonte segna un confortante +4,3 per cento, con 1223 trattrici all’attivo rispetto alle 1173 del pari periodo 2024.
Le regioni che, invece, hanno registrato le flessioni maggiori sono Valle d’Aosta (-32%), Toscana (-14%) e Lombardia (-8%).
Gli incentivi aiutano, ma non bastano. «Il Fondo innovazione Ismea e gli incentivi Pnrr per la meccanizzazione, insieme alla ricostituzione delle scorte da parte dei concessionari, hanno contribuito a trainare il mercato nazionale delle macchine agricole – chiarisce Mariateresa Maschio -. Ma la ripresa degli acquisti di trattrici vista in questi mesi potrebbe non compensare, nel medio e lungo termine, le flessioni registrate nell’ultimo decennio dal comparto agromeccanico, condizionato dalla stagnazione dei redditi agricoli, dagli effetti della pandemia e dall’instabilità geopolitica».
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