Non solo stand e degustazioni, bancarelle e mele in mostra. Durante Tuttomele, a Cavour, il gusto si trasferisce anche in cucina, dove una dozzina di ristoranti e agriturismi locali interpretano a modo loro il frutto simbolo della pianura che si estende ai piedi della Rocca. È la “Settimana gastronomica della mela”, un appuntamento ormai atteso tanto quanto la fiera stessa, in cui la creatività degli chef incontra i sapori del territorio.
Dal 9 al 17 novembre, nei ristoranti e agriturismi che aderiscono all’iniziativa (La Posta, La Grangia, La Vetta, La Nicchia, Al 47, Cà Mia, Cascina Mombello, Cascina Smiraglia, Agriturismo Nona Cita e Agriturismo Il Frutto Permesso) ogni menù parlerà di mele: dalle Golden alle Renette, fino alle varietà più antiche e curiose come la Magnana o la Runzè.
C’è chi le serve in abbinamento alla carne, chi le trasforma in salse e riduzioni, chi le fa diventare protagoniste anche nei piatti salati. Niente è lasciato al caso: il filo conduttore è la mela, ma ogni tavola racconta una storia diversa, fatta di tradizione e ricerca.
Così può capitare di iniziare con un antipasto di salmone marinato, mandorle salate e “Granny Smith”, proseguire con gnocchetti alla parigina con julienne di Delicious, o lasciarsi tentare da uno stracotto di Fassone al sidro. E naturalmente non mancano i dessert: crostate, mousse, semifreddi e mille variazioni sul tema.
La Settimana gastronomica della mela è, in fondo, l’altra faccia di Tuttomele: quella più raccolta e conviviale, che trasforma la visita alla fiera in un’esperienza completa dei sensi. Dopo aver curiosato tra gli stand, assaggiato le varietà appena raccolte e scoperto le novità dei produttori, la sosta al ristorante diventa quasi un rito. È qui che la mela – frutto quotidiano, simbolo di semplicità – si fa prodotto gourmet e si riscopre ingrediente versatile e raffinato.
Ma non si tratta solo di cucina: dietro i menù c’è un lavoro di squadra che parte dai campi. Gli chef collaborano con produttori e aziende agricole locali, selezionando varietà e fornitori, valorizzando così una filiera cortissima che unisce agricoltura e ristorazione. È questo il segreto del successo di una manifestazione che da più di quarant’anni racconta Cavour e la sua terra attraverso un frutto e mille sfumature di gusto.
E proprio Cavour, terra di mele ma anche di osterie e buona tavola, ha una lunga tradizione di accoglienza gastronomica. Basti pensare a quando Giovanni Giolitti, tra un impegno politico e l’altro, amava rilassarsi per pranzi che erano anche momenti di riflessione. O al celebre “Pranzo dei Grassoni” organizzato dalla storica locanda “La Posta”, simbolo di una convivialità che ancora oggi sopravvive nelle sale dei ristoranti cavouresi.
Chi sceglie di partecipare alla Settimana gastronomica, dunque, non si limita a “mangiare bene”: compie un piccolo viaggio nella cultura locale, tra gusto, memoria e territorio, spaziando tra un’offerta ampia che va dai ristoranti sulla Rocca agli agriturismo sparsi nella campagna, passando per le trattorie e i ristoranti di alta qualità del centro cittadino.
Un viaggio che ha il profumo della mela appena tagliata, la dolcezza di una tradizione viva e la curiosità sempre nuova di chi, ogni anno, sa reinventare un frutto semplice in un capolavoro di sapori.
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