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«A Piasco serve un Centro medico» Minoranza in pressing sulla giunta

La minoranza chiede un nuovo centro medico a Piasco e fa pressing sulla maggioranza

«A Piasco serve un Centro medico» Minoranza in pressing sulla giunta

I consiglieri Flavio Fraire e Giancarlo Panero, della minoranza “Piasco Bene Comune 2030”, pongono sul tavolo dell’amministrazione comunale alcune questioni che ritengono di interesse collettivo.

«Considerata la carenza dei medici, con la conseguente ricaduta negativa sulla popolazione – spiegano – proponiamo l’ attivazione di un Centro medico. Per questo chiediamo di individuare un idoneo locale che tenga conto sia dell’accessibilità al servizio che la riservatezza, risolvendo l’attuale critica situazione».

Fraire e Panero suggeriscono un locale nel municipio o altri che abbiano comunque questi requisiti per venire incontro a una necessità molto sentita dai cittadini.

«In questo modo – osservano – si faciliterebbe la possibilità di creare una “aggregazione funzionale territoriale”. Il progetto – aggiungono – deve essere condiviso con la partecipazione delle commissioni salute e urbanistica coinvolgendo le relative consulte, operazione utile anche per valorizzare gli immobili di proprietà comunale».

La minoranza avanza altre due proposte. Una che riguarda un piaschese illustre, il filosofo Luigi Pareyson, con la posa di lapidi dove è nato (in via Umberto 6) e sulla tomba nel cimitero.

«Un tangibile segno – affermano i due esponenti – per onorare e promuovere la figura di questo accademico per i giovani universitari, gli studiosi e anche per i turisti».

La seconda è una targhetta commemorativa sul pilastro dell’ Ala della Pace per la “Giornata del Ricordo”.

«Sarà – notano i due consiglieri – l’occasione, il 10 febbraio di ogni anno, per far partecipare il Consiglio dei Ragazzi, gli allievi delle scuole e i cittadini, quale commemorazione delle vittime e dell’esodo degli italiani dalle terre jugoslave».

Infine un’interrogazione sulla viabilità che verrà presentata nel prossimo Consiglio. «Chiediamo alla sindaco di conoscere quali sono state concretamente le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione a dare corso all’intervento sperimentale sulle via Dante, via Wild e, conseguentemente, sulla strada provinciale, creando problemi alla viabilità, ai servizi e al trasporto per le imprese del borgo Sant’ Antonio. Vorremmo inoltre sapere, quali interventi sono previsti, dopo la fase di sperimentazione, su queste strade».