VERZUOLESE Figlio di ebreo deportato, partigiano e grande prof Addio al luminare della neurologia Davide Schiffer
È morto venerdì all’età di 92 anni il professor Davide Schiffer, neurologo di fama internazionale nato a Verzuolo il 28 gennaio 1928. Era il figlio di Alessandro, ebreo ungherese (nato nel 1897 a Okany) arruolato nell'armata austriaca durante la prima guerra mondiale e caduto nelle mani degli italiani sull'Isonzo. Papà Alessandro fu fra le centinaia di prigionieri che l’ingegner Luigi Burgo ottenne dal ministero della guerra come manodopera a basso costo per la costruzione della centrale elettrica di Calcinere, offrendogli un’opportunità che l’uomo colse al volo. Poi arrivarono le leggi razziali e un tragico epilogo. Proprio la piazza centrale di frazione Villanovetta è intitolata ad Alessandro e Riccardo Schiffer, nipote di quest’ultxmo, ai quali fu dedicata la Giornata della Memoria 2016 di Verzuolo. Per le origini ebraiche Alessandro venne arrestato e deportato, con il convoglio del 24 ottobre 1944 partito da Bolzano, per il campo di sterminio di Auschwitz, dove trovà la morte.
Il giovane Davide, animato dagli insegnamenti del padre, fu partigiano nelle valli cuneesi, lottando per la libertà. Dopo la Resistenza si diede agli studi, diventando un luminare nel suo settore: professore emerito di Neurologia all'Università di Torino, è stato pioniere nello studio dei tumori cerebrali e dell’Alzheimer.
Il sindaco Giancarlo Panero: «La scomparsa del neurologo Davide Schiffer riporta l’attenzione sugli orrendi crimini perpetuati dal regime nazifascista, le cui vittime sono state da pochi giorni commemorate anche dall’amministrazione comunale in occasione delle celebrazioni per l’Olocausto. Il professor Schiffer ha insegnato a tutti noi l’importanza di formare ed informare per superare il negazionismo, frutto dell’ignoranza. Dobbiamo aiutare le nuove generazioni a capire ed attivare gli anticorpi contro le discriminazioni».