Paesana sogna il nuovo ponte sul Po
La parola fine non è certo lì, dietro l’angolo, anzi. Forse ci potrebbero volere 3 o 4 anni, ma l’ipotesi che prima della tornata amministrativa della primavera del 2024 il Comune possa avere a disposizione i fondi necessari per la costruzione di un nuovo ponte sul Po è assai più di una speranza e sfiora addirittura la concretezza.
Nei giorni scorsi, infatti, la Regione si sarebbe espressa in questi termini, collocando Paesana ai primissimi posti (insieme con Garessio) della lista di attesa fra gli aventi diritto a un sostanzioso contributo ad hoc. La notizia è della settimana scorsa. Si parla di una spesa che per l’intero intervento sfiora i 5 milioni di euro.
La nuova struttura viaria dovrebbe attraversare il Po nel tratto in cui questo scorre fra la frazione Allemagna e la frazione Morena, in un punto che saranno i tecnici ad indicare, dopo aver valutato al meglio fattibilità, costi, impatto ambientale e quant’altro ancora. Di certo il nuovo ponte avrebbe il compito di sgravare il centro del paese dal traffico di mezzi pesanti diretti allo stabilimento al cui interno viene imbottigliata l’acqua minerale Eva. Che invece al momento transita sul vecchio e caratteristico ponte ad archi, usurandolo ogni giorno di più soggetto (gli autoarticolati lasciano lo stabilimento con un carico di circa 20 mila bottiglie da un litro e mezzo) ed alimentando stantie polemiche sulla sicurezza di quanti fuoriescono dall’edificio scolastico che ospita Elementari e Medie.
Il Comune, per non farsi trovare impreparato all’appuntamento con l’apertura del portafogli regionale, si è immediatamente attivato, e nei giorni scorsi sembra abbia incontrato l’ingegner Battaglia, dello Studio associato di ingegneria Battaglia, Mulattieri e Delpodio di Mondovì, che anni addietro si era già occupato della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, della direzione lavori, della contabilità e del collaudo amministrativo dell’intervento di consolidamento, di messa in sicurezza e di adeguamento normativo strutturale del ponte di via Nazionale sul Po.
Il tecnico monregalese, che nel 2014 aveva effettuato una verifica statica sul manufatto cui aveva fatto seguito il deposito in Comune di un documento con il quale consigliava l’avvio di quelle procedure atte a determinare la reale portata del manufatto (dopo i lavori stabilita in 170 tonnellate), dovrà per prima cosa redigere un relazione da inviare in regione (con la quale, stante il palese aumento del traffico di mezzi pesanti, sostenere l’improcrastinabile necessità del paese di vedere realizzare un nuovo ponte), poi presentare in Comune una serie di ipotesi su diverse zone che potrebbero ospitarlo e - una volta che il Comune avrà individuato l’area più confacente a ospitare l’importante opera - occuparsi infine della sua progettazione.