Rientrati in italia lunedì (via londra) L’odissea dei villafranchesi bloccati sulla Msc ai Caraibi

Rientrati in italia lunedì (via londra) L’odissea dei villafranchesi bloccati sulla Msc ai Caraibi
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L’odissea nei Caraibi dei 15 passeggeri di Villafranca, Bagnolo e Cavour a bordo della nave da crociera “Meraviglia” della Msc, proposto dalla Polaris viaggi di Bagnolo, si è conclusa lunedì scorso, con il rientro in Italia (via Londra) dei turisti. Una settimana che doveva essere di festa e relax, si è trasformata in un peregrinare tra Florida e Messico, senza possibilità di sbarco nelle isole caraibiche, per l’emergenza (infondata) del coronavirus.

Piero Canale e Angela Rosso, di Villafranca, raccontano la loro esperienza: «Siamo partiti sabato 22 da Milano. E il primo giorno a Miami è andato come nei programmi: notte in albergo, visita della città e l’imbarco nel pomeriggio del giorno successivo sulla Msc Meraviglia».

I problemi sono sorti dopo l’approdo in Giamaica, il giorno successivo, quando è stato comunicato che un membro dell’equipaggio, un filippino, era a letto con l’influenza. Una semplice influenza da ceppo A, nulla a che vedere con il coronavirus, ma tanto è bastato alle autorità locali per negare la discesa a terra della “nave degli italiani”.

«Ci è stato detto - spiegano Piero e Angela - di attendere un’ora, poi due, poi nulla. Divieto assoluto. Il personale della nave ha comunicato che saremmo stati rimborsati con 100 dollari per il disagio. Il problema è stato che il giorno successivo, alle Cayman, è accaduta la stessa cosa. Il dispiacere era alto, ma bisogna fare un plauso al personale della Msc Meraviglia perché ha fatto di tutto per mettere i passeggeri a loro agio, senza fargli mai mancare nulla. La situazione è peggiorata a Cozumel, in Messico. Dopo un tira e molla di qualche ora è arrivato l’ok allo sbarco, ma gli operatori turistici ci hanno sconsigliato di scendere, perché a terra si era formato un presidio di locali contrario alla nostra discesa».

L’ultima tappa alle Bahamas è stata annullata, e il capitano ha optato per un giorno in più in Messico dove, finalmente, i passeggeri hanno potuto toccare terra. «Chi parlava italiano - aggiunge Piero, sorridendo - veniva guardato in cagnesco, ma io che parlavo piemontese sono stato scambiato per un portoghese, e non ho avuto problemi. Tornando alle cose serie, va detto che una crociera vista dal finestrino non è il massimo, ma Msc ha confermato che il viaggio verrà riproposto a loro carico. Anche il sindaco di Villafranca Agostino Bottano ci è stato molto vicino, contattandoci ogni giorno».

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