I cinesi dell’Infernotto al Tg3
La cittadina è stata protagonista, sabato scorso alle 14, sul Tg 3 regionale. Barge ospita una delle più radicate comunità cinesi in Italia: comprende infatti tra i suoi 7600 abitanti 800 cinesi residenti.
Molti cinesi durante il loro Capodanno erano in Cina per fine gennaio, ma fortunatamente nella cittadina non vi è nessun tipo di contagio.
È stata intervistata Hu Tintin proprietaria di un bar nel centro del paese che ha spiegato: «Qui gli uomini della nostra comunità lavorano quasi tutti nelle la pietra, mentre le donne si occupano della raccolta della frutta o la lavorano nei magazzini. Non abbiamo paura del virus, qui è tutto normale non usiamo neanche le mascherine». Le persone a che a fine gennaio sono rientrate dopo il Capodanno cinese a Barge, per precauzione sono state fatte stare in “quarantena” 14 giorni nelle loro case.
Il sindaco Piera Comba ha parlato dei processi di integrazione: «Sono tantissimi e durano da tempo, perché crediamo che l’inclusione possa essere costruita grazie a molte attività che vanno dal mondo della scuola a quello del volontariato e passano attraverso l’amministrazione comunale. Stiamo mettendo in piedi - continua Comba - un progetto che durerà tre anni in cui si raccontano le migrazioni che fecero i bargesi verso l’Argentina e la Francia e le immigrazioni dei cinesi da noi, cercando di costruire un prossimo gemellaggio». Il servizio si è concluso con la lavorazione della pietra di Luserna e la storia della antica arte degli “spaccapietre” che adesso si effettua con tecnologie moderne. Questa è stata raccontata da Maura Beltramo la cui famiglia lavora la pietra da quattro generazioni.