Commercio e Cultura «volano» dalla REGIONE Disposti i finanziamenti ai settori per il triennio 2020-2022

Commercio e Cultura «volano» dalla REGIONE Disposti i finanziamenti ai settori per il triennio 2020-2022
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Ventisei milioni e mezzo di euro per il Commercio in Piemonte e 138 milioni e mezzo per la Cultura disposti per il triennio 2020-2022: lo ha annunciato l’assessore regionale Vittoria Poggio illustrando il Documento di economia e finanza regionale (Defr) e il Bilancio di previsione.

L’idea di fondo è creare innovazione e sostegno soprattutto per le piccole e medie attività commerciali, già messe a dura prova dalla crisi e dalla grande distribuzione. Spiega Poggio: «Il commercio ha una forte valenza sociale per mantenere in vita i centri storici e le periferie: vogliamo offrire un’azione congiunta tra pubblico e privato che preveda anche il riutilizzo delle strutture dismesse, il rilancio di quelle esistenti e un minimo consumo del suolo».

Tra le novità del programma figurano l’istituzione dei Distretti urbani del commercio (Duc) e il miglioramento della rete distributiva dei carburanti nell’intento di una sempre maggiore sostenibilità. È poi stata anche annunciata la volontà di rivedere la legge regionale sul comparto datata 1999, ritenuta non più attuale.

Nello specifico dei numeri, per il Fondo unico per la competitività del commercio sono previsti 17 milioni di euro, dei quali 15 con la formula del finanziamento agevolato e i rimanenti a fondo perduto, mentre per gli esercizi di somministrazione la dotazione è di 230 mila euro annui.

Inoltre per le aree mercatali la cifra oscilla intorno al milione e mezzo annuo, mentre per quanto riguarda i Distretti urbani, per la loro istituzione sono stati messi a bilancio 500 mila euro per l’anno in corso e per il 2021, e 2 milioni per il 2022.

Il Commercio ha forte connessione con il Turismo, giudicato asse portante per lo sviluppo economico del nostro Piemonte. Punto di forza da cui partire, spiega l’Assessore, è la governance del sistema regionale delle diverse componenti locali: Atl, Dmo (la società regionale) e Pro loco. La filosofia da fare propria, dicono dalla Regione, è quella del cosiddetto “turismo lento” che si contrappone al turismo veloce, «mordi e fuggi», rappresentato dalle piccole pause nelle grandi città.

Per la Cultura, invece, nel 2020 lo stanziamento previsto è di quasi 59 milioni: circa 30 milioni, 11,5 in più rispetto al 2019, andranno a finanziare enti, istituzioni, associazioni culturali partecipate o con cui la Regione ha stipulato convenzioni. Dei 4,5 milioni di risorse derivanti dalla riduzione di capitale sociale di Finpiemonte, e destinati al fondo rotativo per il sostegno, lo sviluppo e il potenziamento dell’offerta culturale, 3,5 milioni saranno riallocati sul turismo. Come arrivano queste risorse? L’Assessore ha spiegato che ulteriori stanziamenti per il comparto cultura derivano dai fondi FESR: sul 2020 1,5 milioni per il «Piemonte TV Film Found», che mette a disposizione di micro, piccole e medie imprese risorse per lo sviluppo di produzioni audiovisive, cinematografiche e televisive sul territorio regionale, e 5 milioni per il distretto Unesco piemontese. Inoltre, per il triennio, ci saranno 2 milioni di investimento derivanti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 destinati al Museo regionale di Scienze naturali per la creazione di nuovi percorsi di fruizione.

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