Burgo: dimentichiamoci il legno

Burgo: dimentichiamoci il legno
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La nuova Linea Nona, grazie alla conversione realizzata negli ultimi mesi, consentirà di salvare una parte di attività produttiva, permettendo a Verzuolo di restare uno dei bacini occupazionali più importanti del Gruppo Burgo. In un momento di forte contrazione del mercato della carta patinata (destinato a non riprendersi più, data la diffusione su scala globale di internet e dei servizi smart) l’unica soluzione era correre proprio dietro al web: il boom dell’e-commerce infatti ha fatto impennare le richieste di cartoncino da imballaggio, utilizzato per i pacchi spediti dai grandi colossi della vendita on line ma anche in ambito agricolo. Burgo ha cercato di seguire il filone e ha deciso di fare di Verzuolo il suo più grande centro di produzione di questo materiale, tecnicamente chiamato container-board.

Cambia completamente, rispetto al passato il tipo di produzione: l’industria cartaria da produttrice diretta diventa ora una lavoratrice di materiale già esistente. Il container board realizzato dalla nuova linea di produzione della Burgo nasce da carta riciclata. Quindi ci possiamo scordare i vagoni di treni con legname provenienti da mezza Europa e le alchemiche misture di pasta di legno e cellulosa per realizzare questo o quel tipo di carta, variabile per colorazione, grammatura, feltrazione: il processo del cartoncino da imballaggio è certamente meno poetico, ma è un prodotto della così detta “economia circolare”, nuova frontiera del riuso che esclude altre forme di sfruttamento, ambientale, in primis la deforestazione.

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