Portare l’acqua in Sudan Il progetto di Matteo Bolla

Portare l’acqua in Sudan Il progetto di Matteo Bolla
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«Avevamo già tenuto un primo incontro prima di partire in cui abbiamo spiegato che cosa saremmo andati a fare. Ne giorni scorsi a Torino abbiamo “restituito ai donatori” il lavoro realizzato con video e fotografie». Così il morettese Matteo Bolla, membro del Comitato di collaborazione medica (Ccm), coinvolto nei progetti africani già da diversi anni.

Il progetto che l’ha visto protagonista si chiama “A Tonj con Marco” e ha l’obiettivo di migliore le condizioni idriche del Sud Sudan. Un primo viaggio è avvenuto nel mese di giugno in cui sono stati effettuati tutti i rilievi del caso, realizzato l’elenco del materiale necessario e valutare le forze necessarie. Quindi nel mese di dicembre un nuovo viaggio in cui sono stati compiuti i lavori per dotare l’ospedale di un sistema idrico efficiente.

«Durante la missione di dicembre - spiega Bolla - si sono completati gli impianti idraulici dell’ospedale di Tonj: abbiamo installato 45 rubinetti, montato 15 docce, steso 1700 metri di tubature e costruito due torri di 6,5 metri su cui sono stati posti due serbatoi da 5000 litri. Oggi tutti i reparti dell’ospedale, i bagni e la cucina del compound hanno l’acqua».

«Nei prossimi mesi - continua Bolla - lavoreremo per realizzare un sistema di raccolta delle acque nere e per portare l’acqua ad altre strutture sanitarie. La nostra intenzione è creare un modello replicabile per altre strutture. Nei prossimi progetti è prevista la sistemazione di una sessantina di piccoli “Centri della salute”, sparsi nella savana e nei luoghi lontani dai principali centri abitati. L’obiettivo, in questa prima fase, è di assumere un “esperto di acqua” che farà il giro di questi 60 centri per circa 6 mesi, e un censimento della situazione e delle necessità di ciascuno di essi. Quindi seguirà un secondo viaggio in cui si cercherà di eseguire i lavori e permettere a questi centri di avere l’acqua».

Matteo Bolla sarà di nuovo protagonista di un nuovo sopralluogo, probabilmente a fine maggio, che lo porterà sui luoghi delle opere fin qui portate a termine: «Voglio controllare che il lavoro fatto sia a posto, che il nostro contributo abbia davvero cambiato le cose e permesso di vivere meglio alla gente locale».

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