Libera inserirà Amedeo Damiano tra i 1100 eroi vittime della mafia Zzzzz zzzzzz
Il 21 marzo, “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia”, tra i 1100 nomi che le ricordano sarà scandito anche quello di Amedeo Damiano dirigente pubblico dell’allora Unita Socio sanitaria Locale (Ussl 63) ucciso 33 anni fa, per aver contrastato le infiltrazioni mafiose in ambito sanitario nel saluzzese.
Ogni anno, il primo giorno di primavera, “Libera”, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, per contrastare le mafie organizza una manifestazione a livello nazionale. Quest’anno si sarebbe dovuto tenere a Palermo, ma a causa dell’emergenza Coronavirus, è stata rinviata al 24 ottobre.
Il nome di Damiano sarà ricordato assieme a quello del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, originario di Saluzzo, ucciso in un agguato di mafia nel settembre del 1982 a Palermo.
L’ex presidente dell’Unità Sanitaria Locale (oggi Asl Cn1) era morto il 2 luglio 1987 in seguito alle ferite provocate dai 5 colpi di pistola esplosi nell’attentato del 24 marzo, a Saluzzo, nell’androne di casa in corso Italia. Tra i responsabili vi era Pancrazio Chiruzzi, condannato per concorso in omicidio, per il suo ruolo di intermediario tra il mandante e gli esecutori materiali, del delitto.
Amedeo Damiano era già stato ricordato in città, durante le manifestazione Regionale di Libera del 21 marzo 2018 alla presenza di 8 mila ragazzi.
Il figlio Giovanni: «È molto importante l’inserimento del nome di papà nell’elenco nazionale di Libera. Questo attesta e riconosce che l’agguato è stato eseguito da un’organizzazione criminale torinese che faceva riferimento a Pancrazio Chiruzzi. La banda di malviventi ed assassini – continua Damiano - era vicina al clan mafioso di Antonio Belfiore a Vincenzo Pavia, quest’ultimo testimone dell’omicidio del procuratore di Torino, Bruno Caccia, avvenuto nel 1983. Certamente ci sono stati dei mandanti saluzzesi, rimasti impuniti - spiega Giovanni Damiano - dall’opera di contrasto alla corruzione e alle illegalità dilaganti all’interno dell’ospedale saluzzese che aveva predisposto mio padre. Questo ricordo è, per tutta la mia famiglia, un piccolo segno. Anche se non c’è stata una vera giustizia in quanto non è ancora emersa tutta la verità sull’omicidio».
La proposta di inserire il nome di Amedeo Damiano nell’elenco di Libera che ricorda le vittime di mafia è giunta da Maria Josè Fava di Libera per il Piemonte.
Dal presidio di Libera Saluzzo commentano: «Siamo felici di questa scelta. Un impegno che ci eravamo presi il 21 marzo di due anni fa, insieme a tutta la rete di Libera Piemonte. Mandiamo un abbraccio virtuale pieno di affetto alla signora Giuliana, ad Andrea, Giovanni, Alessandro e Elena».