La vita è bella basta viverla bene
In tempi di panico da coronavirus, basta accendere la tv per essere travolti dal terrore… e si finisce col cedere ai pensieri più terribili.
L’altro giorno, facendo un bilancio della mia esistenza, mi sono reso conto di aver avuto una vita bellissima. Con soddisfazioni e traguardi raggiunti molto al di sopra di ogni mia più rosea aspettativa.
Quindi, fosse arrivato il momento dell’Oriente eterno, io non potrei lamentarmi più di tanto (in virus veritas).
Ma sapendo che dovrò passare la prima festa del papà da solo, separato da mia figlia per la quarantena, mi accorgo che l’unica spina che mi preme sul petto è proprio il fatto d’essere anche padre. Una bella soddisfazione ma anche una schiavitù materiale, morale… e in questo caso soprattutto sentimentale.
Se c’è qualcosa che mi tiene legato a questa terra è proprio lei, mia figlia Thea. Non che io non abbia altri affetti importanti. Tutt’altro, ma so bene che loro essendo adulti e vaccinati saprebbero cavarsela anche senza di me.
Detto questo, tremo invece alla sola idea di non poter veder crescere la mia creatura. Non poterla vedere gioire nel cingersi la testa con la sofferta corona laurea. Non poterla accompagnare all’altare da quel marito che sicuramente so già non mi garberà, ma saprò digerire per amor di papà. E non avere la gioia di diventare nonno, concedendo poi ai nipoti tutti quegli stravizi che limitato dal mio dovere educativo a volte non ho potuto regalare a mia figlia.
Quando poi mi sono chiesto cosa augurerei alla mia piccolina, mi sono accorto che a differenza di tanti padri di oggi che vogliono figli medici, avvocati, scienziati, insomma dalle professioni considerate nell’immaginario collettivo come altisonanti e prestigiose, io la vorrei semplicemente commessa all’Upim. Ve lo ricordate il grande magazzino ante litteram che sorgeva sino ai primi anni novanta in piazza Garibaldi?
In altre parole le auguro una vita semplice senza dover rincorrere l’arrivismo e il carrierismo imperante che oggi ci logora solo il fegato. Lavorare per vivere e non vivere per lavorare! Questo è il principio che vorrei che animasse il suo spirito.
«Non rincorrere la carriera, ma ritagliati del tempo per coltivare i tuoi hobby e le tue passioni perché è lì che devi cercare le tue soddisfazioni».