Uniti e distanti: il tennistavolo di Verzuolo sfrutta tecnologie e social per fare squadra xxxx
Nonostante la vita sembri essere stata messa in standby, le persone stanno sviluppando una sorta di resilienza. Che all’A4 Verzuolo si traduce in passione e gioia di condividere.
A livello sportivo è tutto sospeso a “data da destinarsi”, ma il tennistavolo a Verzuolo è molto di più.
Il primo segno caratteristico dell’A4 è l’integrazione: far sentire tutti parte di un gruppo, l’importante è non lasciare nessuno indietro. Il più forte si allena con chi ha ancora bisogno di migliorare, i ragazzi grandi aiutano i piccoli a crescere, non solo nel ping pong.
E ora che la distanza da colmare non è solo quella da un capo all’altro di un tavolo, la squadra stringe i denti per non perdere la sua identità e far sentire che “lo stare insieme” non è sospeso a data da destinarsi.
Grazie al solido gruppo di ragazzi, grandi e piccini, che i tecnici e collaboratori hanno fatto crescere in anni di lavoro, le iniziative per sentirsi “distanti ma vicini” sono oggi più numerose che mai.
Sotto la guida degli allenatori, i giovani atleti praticano circuiti ed esercizi di rafforzamento a casa, si filmano e i video passano di smartphone in smartphone come tutorial per chi ne ha bisogno. I giocatori più piccoli si sono invece impegnati nella realizzazione di disegni e arcobaleni “pongistici” per colorare le proprie case e la palestra che attende silenziosa la ripresa delle attività.
Per non annoiarsi e per far conoscere al pubblico l’identità degli atleti, sulle pagine Instagram e Facebook della società, vengono pubblicati quotidianamente quiz sulle qualità fuori e dentro il campo dei vari giocatori verzuolesi, nonché suggerimenti utili su come trascorrere il tempo a casa.
Il mondo si è fermato, è vero; ma se si riesce a mantenere viva la passione, si può continuare a farlo girare.