La damigella del carnevale Quei semplici gesti che oggi ci mancano
Affacciarsi alla finestra di casa e sentire la città in silenzio non è una sensazione piacevole e fa anche un po’ paura. Ma uscire sul balcone e trovare la vicina che aspetta le 18 per cantare o applaudire perché in tv, in radio o per messaggio “hanno detto così”, fa sorridere e fa piacere. Sentire le persone che da un palazzo all’altro si salutano, si scambiano consigli sul bucato steso e si danno appuntamento alle 21 per spegnere le luci di casa e accendere una candela, alleggerisce, in qualche maniera, il pomeriggio.
In questi giorni le priorità di ciascuno sono cambiate: ci si laurea su Skype, si entra in farmacia uno alla volta e si esce a far la spesa il meno possibile.
Non è semplice per le famiglie, per i commercianti, per gli artigiani e per le aziende: non è semplice per gli italiani.
Dover rimanere a casa, senza gli appuntamenti di un tempo, fa sì che ciascuno debba trovare il modo di impegnare il proprio tempo e anche le giornate dei figli o dei nipoti con i quali si condivide l’abitazione. Il vaccino contro la noia diventa la fantasia. C’è chi sperimenta ricette, chi fa ginnastica nel bagno. Chi si improvvisa influencer e dispensa istruzioni per il make-up.
L’abbraccio, la stretta di mano che non ci sono più, restituiscono importanza anche alle cose semplici, alla vita che non è distanza.