Bisogno di un nuovo Rinascimento
Caro direttore,
la storia si ripete, lo sappiamo tutti. L'uomo ha affrontato momenti molto più complessi di questi, ma con molta lucidità e consapevolezza dobbiamo ammettere che questa epidemia arriva in un momento molto particolare della storia dell'umanità, quasi un campanello d'allarme, un presentimento, un monito .
Dopo decenni di totale assuefazione alla crescita economica, in un mondo globalizzato dove a detenere il comando sono i grandi poteri occulti, ci accorgiamo che siamo impotenti di fronte a un virus che ci ha prima incuriositi (era in Cina), poi impauriti e che adesso rischia di creare una delle più complesse crisi del dopoguerra.
La grande crisi del 2008 è stata di natura finanziaria, una enorme illusione che di colpo si è sgonfiata come un pallone bucato, trascinando con sè interi segmenti della società che su queste illusioni si erano ingigantite. E adesso?
Siamo in un periodo che Dante definirebbe “una selva oscura” dove prevalgono egoismo e competizione (il mancato rispetto delle regole per contenere il virus è a mio avviso un atto di mero egoismo ).
Manzoni nei Promessi Sposi ci parlava della peste come di un momento di prova tra umanità e inumanità, Boccaccio diceva che l'effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile, mettendo gli uomini gli uni contro gli altri, malati nel cuore e nella mente prima che malati nel corpo.
Riscontro qualche attinenza con la società attuale, troppe volte e troppo spesso cinica e spietata.
Ma dopo la peste ci fu il Rinascimento e l'uomo costruì un mondo nuovo, un mondo migliore.
Ebbene, credo che ci sia veramente bisogno di un Rinascimento: umano, sociale, culturale, economico. Questo mondo ha fallito, la cultura dominante del profitto ha fallito, la competizione esasperata che seleziona non i migliori ma i meno sensibili ha fallito: in estrema sintesi, la cultura patriarcale.
I momenti bui servono per ritrovare la luce, non perdiamo questa occasione, ma guardiamo con rinnovata speranza al futuro e chiediamo alle donne - la cui festa è appena passata - di guidarci per uscire da questa valle oscura.