Perché teniamo alta la bandiera del Classico

Perché teniamo alta la bandiera del Classico
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Sulla Gazzetta dell’11 marzo abbiamo pubblicato la lettera “critica” di Franca Rosso al liceo classico di Saluzzo. Replicano il dirigente Rubini (nella foto) e due studentesse.

Caro direttore,

intendo ringraziare l’ammiratrice che, pur dissimulando, ha così convintamente elogiato il liceo classico saluzzese.

Ella ha infatti sfatato alcuni luoghi comuni, per esempio che il classico non sa rinnovarsi, tanto da non riconoscerlo a distanza di cinquanta anni! I risultati universitari costituiscono un importante traguardo per i liceali, e questo - come riconosciuto da Eduscopio, che ci classifica terzo liceo d’Italia - è finalmente vero per i nostri studenti anche nelle facoltà scientifiche!

Quanto all’offerta formativa facoltativa, tra cui spettacoli ma anche musica, informatica, preparazione ai test d’accesso all'università, proprio in quanto facoltativa non incide su chi non si sente di approfittarne, ma è senz’altro una grande ricchezza offerta.

Se poi alcune ragazze e ragazzi decidono di non iscriversi al corso, questo è un esito assolutamente positivo dell’azione di orientamento: aiutare i giovani a trovare la loro strada!

Grazie ancora!

PS. Nella drammatica circostanza presente il liceo Bodoni si sta spendendo per continuare a svolgere il proprio compito. Non si tratta solo di riorganizzare completamente la didattica, proponendo lezioni e compiti a distanza, ma soprattutto di mantenere il contatto umano di cui tutti, studenti e docenti, avvertiamo la primaria necessità.

* Dirigente liceo Bodoni, Saluzzo

LA VOCE DI MARTINA E SOFIACara Gazzetta,

siamo due studentesse frequentanti il quarto anno di liceo Classico Bodoni di Saluzzo. Dopo la pubblicazione della scorsa settimana dell'articolo inerente la suddetta scuola, ci siamo sentite chiamate in causa: quella che noi vogliamo far valere è una voce che difenda noi classicisti del 2020, differenti da quelli del 2016, tanto più da quelli di cinquanta anni fa.

Crediamo sia essenziale rendere noti i punti di vista di coloro che il liceo lo vivono quotidianamente sulla propria pelle: non siamo geni, ne figli di Stacanov, eppure eccoci qua, a scrivere di un percorso di studi che amiamo e per cui lotteremo sempre. Partendo dal presupposto che le difficoltà di ognuno di noi e la propria resa del lavoro siano quanto più di personale vi possa essere, gli insegnamenti e i valori che la Classicità tramanda sono unici, imprescindibili ed inconfutabili: ogni lezione ed approfondimento diviene fonte di arricchimento, onore e onere, importante tradizione che è nostro dovere mantenere in auge.

Con il pretesto che la passione, in un tale contesto, è antidoto della fatica e dello sconforto, verifiche, test, interrogazioni, pretese, aspettative ed ostacoli, per quanto spesso possano apparire insormontabili, nel momento stesso in cui si affrontano, mutano in una sfida e non in una minaccia.

Questo è il liceo classico: mettersi in gioco, sempre. Ci siamo vestiti eleganti e siamo andati all'Opera, abbiamo indossato i panni del professore spiegando ai bambini delle elementari Bach e la sua musica, “toccato con mano” i documenti di un archivio del 1300; attraverso il progetto “Kallitopia” abbiamo riscoperto e riportato alla luce la bellezza del Saluzzese , diffondendone l'inestimabile pregio, utilizzando contenuti multimediali, interdisciplinari e visite guidate (addirittura a un dicente universitario russo).

Siamo diventati ciceroni del Fai, guidando innumerevoli visite al castello della Manta, abbiamo partecipato a concerti, mostre e convegni, approfondendo gli aspetti più affascinanti di tale immensa cultura. Passeggiando nell'antica Acropoli di Atene, ammirando Corinto e respirando l'aria calda di Delphi, ci siamo immersi in una cultura che spesso rimane congelata nella storia, ed ogni anno ci uniamo a tutti gli altri licei classici d'Italia in unico cuore pulsante che non cessa di vivere, durante la Notte Nazionale del liceo Classico. Questi siamo noi, studenti che, quando vedono il proprio lavoro o quello dei loro docenti messo in dubbio, o addirittura incriminato, prendono le difese del proprio istituto e lottano per esso.

Durante codesto percorso le difficoltà sono molte, ma noi non smettiamo di credere nei nostri ideali e in ciò che costruiamo. Dunque studiando Saffo ci ritroviamo a parlare di poesia e follia attraverso la voce di Alda Merini, nei dolci versi di Catullo individuiamo una Lesbia forte ed emancipata, così come in Cicerone una Clodia estremamente attuale e moderna, importanti paradigmi per l'epoca che abitiamo.

Prima di tutto però, noi siamo ragazzi, adolescenti, giovani che non sacrificano la propria felicità postponendola allo studio: così il sabato sera usciamo senza pensieri e la domenica pomeriggio ci immergiamo nei nostri doveri. É un equilibrio fondamentale quello che ci tiene in vita: la giusta organizzazione e un corretto metodo di apprendimento permettono di, non solo non ammalarsi, ma addirittura vivere in armonia tra scuola e vita sociale, sportiva e familiare.

Il nostro liceo non è differente da tutti gli altri, qui vige una sola regola: lottare, mai abbandonare le proprie passioni e saper dedicare il giusto a una giusta causa. Amarlo e odiarlo, ma sceglierlo sempre.

Martina Occelli, Sofia Conti

Liceo Classico Bodoni, Saluzzo

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