Daniela, addio a un angelo
Se n’è andata in punta di piedi, accompagnata dalle carezze di papà Eugenio, padre straordinario capace di dedicare la sua esistenza a quell’unica figlia, nata paralizzata e costretta a un’intera vita sulla sedia a rotelle, ma sempre presente e sorridente con tutti.
Rossana ha reso l’estremo saluto a Daniela Degiovanni, pur nella contenuta partecipazione per le attuali disposizioni, venerdì scorso al camposanto, accogliendo la salma proveniente dall’Hospice di Busca.
Daniela aveva 59 anni, ne avrebbe compiuto 60 il prossimo 24 luglio, una data che papà Eugenio Degiovanni ricorda come fosse oggi.
La sua sposa, Albina, con cui per anni aveva gestito il bar centrale di Rossana con annessa bocciofila, quella mattina del 1960 era stata portata al Santa Croce di Cuneo per il parto imminente, avvenuto però nella tarda serata, con modalità d’urgenza segnate da varie negligenze che avevano provocato un’emorragia cerebrale e lesioni irreparabili alla neonata.
La povera Albina è poi mancata qualche anno dopo, facendo promettere a Eugenio - classe 1928 - che si sarebbe occupato lui di Daniela. Così è stato, per 60 anni, grazie anche all’ausilio del fratello di Eugenio, Mario, della cognata Cecilia e dei congiunti. «Daniela è tutto per me» ha sempre detto Eugenio, che l’ha accudita in casa con amore infinito, riservandosi una corsa in montagna ogni tanto, per caricare le batterie.