Hospice: metà personale contagiato
L’Hospice di Busca domenica ha chiuso, sospendendo momentaneamente il servizio in loco e vietando l’ingresso ai famigliari dei quattro ospiti oncologici attualmente ricoverati. Una misura necessaria per far fronte all’emergenza sanitaria in corso, dato che all’interno della struttura per le cure palliative della città quasi la metà degli operatori sanitari ha riscontrato una positività al Coronavirus. Vista la difficoltà di reperire in tempi stretti il personale in sostituzione ed essendo alta la capacità di diffusione del contagio da Covid-19 in questo tipo di strutture, l’Asl ha preferito correre ai ripari con una misura choc. «Appena possibile, con i tempi tecnici necessari a garantire le condizioni di massima sicurezza per pazienti e operatori, riprenderanno i ricoveri nel centro di cure palliative» garantiscono dai vertici dell’azienda sanitaria.
CONSULENZE TELEFONICHE
Sono mantenute le consulenze telefoniche con la presenza a distanza di medici di famiglia e viene garantita l’assistenza a casa dei pazienti più critici, grazie all’intervento dell’associazione Adas (assistenza domiciliare a sofferenti), convenzionata con l’Asl Cn1, che, dopo l’annuncio dei casi di positività, si è mobilitata per reperire altri consulenti.
Gli operatori sanitari risultati infetti sono in quarantena domiciliare, le loro condizioni di salute sono buone.
SEI CONTAGI: STABILI
Sul fronte “civile” la situazione Busca è in fase di stabilizzazione: dopo i due morti dei primi giorni, restano sul territorio comunale 6 i contagiati dal Coronavirus e una trentina le persone in isolamento. Dei 6 infettati, 4 sono a casa in buone condizioni di salute e due, anziani, erano già in ospedale a febbraio, affetti da varie patologie.
RESTA APERTA
Tiene aperto il secondo piano dell’edificio dell’Hospice in piazza Regina Margherita, che ospita una cinquantina di persone in regime di sostaziale autosufficienza e dove lavorano 22 sanitari: «È un reparto autonomo e scollegato rispetto al primo piano (dove si è diffuso il contagio) e pertanto può continuare a svolgere la sua fondamentale funzione di assistenza insieme alla “sorella” casa di riposo, entrambe gestite dal cda dell’Ospedale civile» spiega il sindaco Marco Gallo.
BUSCHESI DISCIPLINATI
Continua con buoni risultati la collaborazione tra le realtà impegnate del Centro operativo comunale: «La squadra sta dando prova di grande coesione, il 99,9 per cento dei buschesi sta adottando comportamenti adeguati all’emergenza: se si sono concluse senza problemi le prime quarantene di 15 giorni e la situazione si sta normalizzando è merito di tutti. Ma non abbassiamo la guardia».