Il virus nelle rime della poetessa

Il virus nelle rime della poetessa
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La poetessa di Bagnolo Luciana Corona, già altre volte intervistata sulle pagine della Gazzetta, ha composto un componimento con l’intento di trasmettere alla popolazione, attraverso i versi che seguono, le emozioni e il dolore che risiedono nel suo animo dinanzi alla tragica situazione che stiamo vivendo in questo periodo. “Coronavirus”

di Luciana Corona

Maledetto virus che stai creando confusione

tu non sei degno di portare il mio cognome.

 Dalla Cina sei partito per fare il giro del mondo

ma non sei un turista sei un essere immondo.

 Ti insinui strisciando veloce e silente

passi indisturbato da un corpo all'altro della gente.

 Semini panico, terrore, contagi e morte

tutta l’umanità trema per la propria sorte.

 Ci volevi rinchiusi separati messi in ginocchio, beh, ci sei riuscito,

tranquillo la scienza troverà il tuo punto debole e tornerai da dove sei uscito.

 Sì, è vero, porti la corona ma non sei un re

ricorda, lassù qualcuno è più potente di te.

 Mostro invisibile butta giù la maschera anziché farla mettere a noi

combattiamo ad armi pari come fanno gli eroi.

 Ma tu! Verme schifoso sei un eroe al contrario,

al posto della spada ci fai impugnare il rosario.

 Nelle strade deserte c'è un silenzio surreale

siamo in primavera ma anche gli uccelli hanno smesso di cantare.

 Lo strazio delle bare tutte in fila per l'ultima dimora

il pianto disperato dei loro cari senza un saluto, un abbraccio, un fiore, una parola.

 Signore, mio Dio siamo nelle tue mani

ti prego, fa’ che questo incubo finisca domani.

 Forse ci serviva una lezione per apprezzare i valori della vita

chiediamo perdono, io penso che a molte persone sia servita.

 Di questa pandemia avremo tutti memoria

il suo tragico passaggio rimarrà nella storia. 

L’Italia e il mondo intero è ottimista, tutto andrà bene,

restiamo a casa ragazzi, per il momento ci conviene.

 Un fortissimo applauso va ai medici, infermieri, protezione civile e personale,

che tutti i giorni rischiano la propria vita per combattere questo male.

 Come direbbe papa Francesco, coraggio fratelli e sorelle

alla fine del tunnel c'è la luce, vivremo l'emozione di tante cose belle.

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