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«Le richieste pervenute dalla nostra struttura sono state ignorate e dalla Regione abbiamo ricevuto appena 400 mascherine monouso per 54 giorni. Chi si è preoccupato principalmente di pararsi dalle responsabilità ora le riversa sulle Rsa.
Il presidente dell’ospedale di Busca Tommaso Alfieri torna a sferzare la politica, e in particolare la Regione, con i suoi post al vetriolo. Concludendo, come sua abitudine, i suoi ragionamenti con una “pars costruens” propositiva. E proprio da questa cominciamo.
COSA SI SAREBBE DOVUTO FARE
Quando alla Cina giungevano le prime notizie del contagio, secondo Alfieri, si sarebbero dovuti acquistare i dispositivi, facendone riserve in modo da evitare di trovarsi sprovvisti e con una corsa ai rincari, situazioni che stanno determinando il caos cui tutti assistiamo. Poi tutte le forze dell’ordine avrebbero dovuto mettere a disposizione e montare ospedali da campo con ingenti dotazioni di forze. E io so che le hanno. I presìdi di protezione, poi, secondo il presidente della Casa di riposo, sarebbero dovuti andare con priorità a ospedali e strutture assistenziali. Infine, secondo Alfieri, è stato imperdonabile il panico creato con proclami e smentite, evitando lo spettacolo poco edificante di scaricare ritardi, manchevolezze o colpe su altri. Tutto questo non ha fatto altro che aumentare il clima di incertezza.
LA BESTIA NERA
Nelle sue esternazioni sui social, Alfieri riflette sull’immagine da “bestia nera” che ha assunto negli ultimi giorni il mondo delle residenze sanitarie assistenziali: «Sembra che tutti i problemi di questa pandemia siamo noi. Io dico a gran voce: non ci sto. Dal 24 febbraio a oggi sono passati 54 giorni e dalla Regione Piemonte, dall’Asl di competenza e dall’Unità di Crisi sempre zero aiuti. Tanti tavoli, cabine di regia, video conferenze, ma nulla più. Il 15 aprile, dopo 50 giorni, l’assessore regionale Chiara Caucino afferma che “i problemi delle Rsa li abbiamo affrontati di petto”. Meglio non commentare».
I TAMPONI
Caldo il fronte dei tamponi: «Hanno parlato di 14 mila tamponi eseguiti alla data del 15 aprile. Ricordo che date le 750 strutture in Regione ad una media di 80 persone tra ospiti e personale fa 60 mila, una percentuale del 24%. Dopo 50 giorni è una percentuale troppo bassa».
IL PROBLEMA DEI MEDICI
Alfieri da anni (lui dice da almeno 15) propone di inserire medici di base nelle Case di riposo. «Nelle Rsa non esiste il medico, inteso nell’accezione comune, cioè un dottore che segue gli ammalati ospiti della struttura perché questo compito è delegato per legge ai medici di base.
Ogni ospite, anche dopo l’ingresso, continua a mantenere il suo medico di fiducia. Pensate alle difficoltà che comporta doversi interfacciare, nel caso nostro ad esempio, con 12 medici invece che con uno solo».