A Lagnasco nessun campo per l’accoglienza stagionali si cercano soluzioni per la raccolta

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L’emergenza sanitaria impone scelte diverse anche per la gestione della manodopera stagionale impiegata nella raccolta della frutta. Negli ultimi anni anche Lagnasco aveva aderito, su invito del Comune di Saluzzo, all’accoglienza diffusa per cercare di dare un dignitoso alloggiamento agli stagionali di origine africana.

La gestione "emergenziale" degli ultimi anni ha portato Lagnasco a creare due diversi centri con il posizionamento di moduli abitativi nell’area adiacente il cimitero e in piazza Sacchetto: il primo gestito da Coldiretti, in grado di accogliere 30 lavoratori, e il secondo allestito dal Comune in collaborazione con Caritas e Monviso Solidale nell’ambito del Pas per 36 posti letto.

«Una forza lavoro diventata indispensabile per le aziende frutticole del territorio - spiega il sindaco Roberto Dalmazzo -. Ecco allora l’esigenza di trovare alternative, ma soprattutto di ribadire che l’accoglienza così come strutturata nel recente passato non potrà essere attuata:  il Comune non si attiverà per allestire campi di accoglienza».

E’ nato un  Tavolo per l’emergenza frutticola  che coinvolge i Comuni di Costigliole, Lagnasco, Saluzzo e Verzuolo, di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Asprofrut, Jolly Fruit, Joinfruit, Lagnasco Group, Ortofruit Italia, Rivoira e Solfrutta, che si sono ritrovati in videoconferenza e hanno proseguito nell’analisi già condivisa la settimana precedente.

«Si attendono - sottolinea Dalmazzo -, per la videoconferenza di giovedì prossimo, ulteriori positivi sviluppi cui si sta lavorando in questi giorni, nell’ottica di una collaborazione che porti a una soluzione condivisa da tutti a salvaguardia del settore trainante della nostra economia».

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