TOM ALFIERI: BOTTA E RISPOSTA CON LA REGIONE
Vibrante confronto tra l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino e il presidente della casa di riposo locale Tommaso Alfieri. Da oltre un mese il popolare tom rendiconta quasi quotidianamente sui social le difficoltà del sistema sanitario e non manca di fare nomi e cognomi.
Caucino replica: «Lo sfogo social di Alfieri è davvero inascoltabile, soprattutto quando rivolge alla Regione accuse immotivate, gratuite e pesanti, riferendosi specificatamente alla mia persona».
Nel merito delle richieste non ascoltate e di tempi e modalità di invio dei documenti da parte dell’Ospedale di Busca l’assessore dice: «Alfieri ha scambiato l’area funzionale Rsa, che coordino, per una centrale d’acquisti di dispositivi e da Busca sono arrivate spesso richieste parziali, manchevoli di dati e documenti importanti».
La lunga controreplica del presidente Alfieri si concentra soprattutto sull’operato delle Rsa cuneesi, che sui media sono state dipinte come l’anello debole della catena sanitaria: «I contagi nelle nostre strutture sono stati portati da persone prima ricoverate in ospedale. Non per colpa dei medici o degli infermieri, cui plaudo per l’impegno e la dedizione alla causa, ma a chi non è stato in grado di fornire loro i dispositivi di protezione».
La critica all’operato della Regione passa attraverso i numeri: Sostiene Tom Alfieri: «Prendendo i dati della tabella pubblicata il 19 aprile e confrontando regioni con numeri simile di abitanti, si contano da noi 2.331 morti e 96.569 tamponi, in Emilia 3.023 morti e 124.916 tamponi, in Veneto 1.087 morti e 255.797 tamponi: nel mio linguaggio “popolano” in Piemonte troppi pochi tamponi e tanti morti. Siccome in questa regione ci vivo - conclude - sono preoccupato».