Lezioni on line Oh poveri noi!

Lezioni on line Oh poveri noi!
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Anche la scuola ha dovuto fare i conti con la situazione emergenziale e così molti saluzzesi si sono dovuti adeguare al “New deal” della didattica a distanza. Con grottesche conseguenze per tutti; studenti, genitori e professori.

Per mettersi al passo, gli alunni anche più piccoli hanno dovuto subito munirsi di un computer, mentre noi insegnanti siamo stati costretti a improvvisarci esperti informatici.

Secondo alcuni questo stravolgimento costituirebbe un balzo evolutivo in avanti incredibile per la formazione scolastica. Sicuramente è una rivoluzione, che volenti o nolenti ha coinvolto direttamente anche i genitori degli scolari che sono stati trascinati e travolti in una nuova quanto surreale gestione del tempo e degli spazi all’interno della propria casa.

Ed è cosi che la mattina, relegati tutti insieme tra quattro mura, si deve stare in silenzio. Guai a fiatare, altrimenti si viene messi subito alla porta perché la priorità ora è di non disturbare chi in cameretta sta guardano il professore che in tutti i modi cerca di trasformarsi in “anchorman” da tablet pur di accaparrarsi e trattenere l’attenzione degli studenti (un po’ quello che faccio io con i miei alunni dell’Afp di Verzuolo).

Senza dimenticare le mille nuove paranoie delle mamme saluzzesi continuamente terrorizzate che una inquadratura possa sfuggire al figlio lasciando intravedere il letto da rifare o peggio ancora batuffoli di polvere negli angoli della stanza.

Figuraccia cui tra l’altro in quel momento non potrebbero in alcun modo rimediare perché accendere l’aspirapolvere è severamente vietato visto che il suo rumore disturberebbe la lezione.

A casa mia, quando mia figlia è in diretta con la scuola, non è permesso neanche accendere il phon.

L’ultima volta che me ne sono dimenticato ho dovuto poi asciugarmi i capelli, strofinandomi come un ossesso la spugna in testa.

Perché se fossero rimasti umidi quanto basta da farmi prendere il raffreddore, sarebbe stato un vero guaio.

In tempi di coronavirus basta uno starnuto per essere cacciati di casa. Altro ché rumori!

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