Protestano i commercianti di cardè e incontrano il sindaco Serrande alzate ma attività chiuse
«Così non resistiamo, impossibile tenere chiuso fino al 1° giugno». Il flash mob lanciato dai ristoratori e dai baristi di Torino, che martedì scorso hanno acceso le luci dei locali (chiusi) per protestare contro la proroga del “lockdown” per i loro locali anche il prossimo mese, arriva anche in provincia di Cuneo.
Flavio Pons e Rosy Bordese del bar pizzeria “Caffè della Posta” di Cardè, e Francesca Gagliasso, che assieme al marito Marco Prioli gestisce il Marylin’s Bar di Crocera di Barge, hanno deciso di aderire all’iniziativa, e accendere tutte le luci dei loro locali per l’intera serata.
«Abbiamo inaugurato il locale a febbraio - raccontano Flavio e Rosy - e pochi giorni dopo siamo stati costretti alla chiusura. Ci siamo organizzati per la consegna delle pizze a domicilio, ma così non si può andare avanti. Assurdo penalizzare ulteriormente la nostra categoria».
Lunedì scorso i ristoratori di Cardè, assieme a barbieri e parrucchiere del paese (Liderico e Ivan Dagatti, Carla Luciano e Eleonora Druetta), hanno incontrato il sindaco Matteo Morena, per chiedergli di farsi portavoce in Regione delle difficoltà dei commercianti.
«Siamo ai limiti della sopportazione umana e professionale - racconta il barbiere Liderico Dagatti -. Non poter aprire alla clientela è terribile. Dopo due mesi di inattività non vediamo l’ora di ricominciare, e questa ulteriore proroga, solo per pochi, la trovo incomprensibile. In queste settimane molti clienti mi hanno telefonato chiedendo se potevo eseguire un taglio a domicilio, ma ho fermamente risposto che non si poteva fare. A loro chiedo ancora un po’ di pazienza».
Il sindaco Matteo Morena, condividendo il malessere delle due categorie, ha ribadito la solidarietà del Comune: «Mi farò portavoce della vostra protesta al tavolo della Consulta dei sindaci del Saluzzese. Come Comune non ho grande libertà di manovra, ma farò il possibile per tutelare il commercio cittadino».