I primi africani già arrivati in città Stagionali, il dott. Guerra nominato commissario

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Piccoli passi avanti nella questione della ricerca della manodopera per la stagione della frutta, ma la questione resta ancora tutta da decifrare.

La Regione ha nominato il dottor Giuseppe Guerra (direttore sanitario dell’ospedale di Savigliano-Saluzzo) quale commissario straordinario per l’emergenza lavoratori stagionali nei comuni del saluzzese. Curerà l’aspetto sanitario garantendo il presidio della Regione in supporto alle imprese agricole locali e in collaborazione con l’Unità di Crisi regionale, i Comuni, la Prefettura e la Questura di Cuneo.

La Regione è inoltre al lavoro per aumentare il fondo destinato alla legge Allemano, per l’accoglienza degli stagionali nelle aziende agricole, portando lo stanziamento per il noleggio o l’acquisto dei container abitativi da 97 mila a 450 mila euro.

«La Regione - sottolinea il consigliere della Lega, Paolo Demarchi - sta rispondendo nella direzione indicata dal costruttivo tavolo del distretto della frutta coordinato dal sindaco di Lagnasco Roberto Dalmazzo».

Lo stesso Demarchi inoltre critica le dichiarazioni del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni: «Lamenta che ci sono già migranti accampati nel viale del Foro Boario. Ma è un problema di ordine pubblico, tra regioni italiane non ci si può spostare. Come hanno fatto? Cosa hanno riportato sull’autocertificazione?».

Il riferimento è ai primi due ragazzi africani arrivati in città nei giorni scorsi, che hanno cercato di accamparsi, almeno per una notte, sotto il viale del Foro boario.

Virginia Sabbatini, referente del progetto Saluzzo Migrante della Caritas, racconta: «Abbiamo incontrato e aiutato il primo migrante senza alloggio arrivato in città: ha detto di avere famiglia in Ghana e la necessità di trovare un lavoro per poter rinnovare il permesso di soggiorno dal momento che la sua protezione umanitaria è stata abolita dal “Decreto Sicurezza”. Il Covid-19 è arrivato anche nel campo di accoglienza in cui si trovava a Ventimiglia, costringendolo all’isolamento. Poi è partito per Saluzzo, ed è arrivato qui senza incappare nei controlli di sicurezza».

La Caritas gli ha fornito un paio di pasti, l’ha aiutato ad inserirsi nel portale regionale di ricerca lavoro e gli ha trovato una sistemazione in un paese della zona.

Nota Sabbatini: «Esprimiamo soddisfazione nel riscontrare che il mondo agricolo, con senso di responsabilità, si sia mosso al fine di occuparsi integralmente del problema. Assieme all’istituzione regionale, e al tavolo dell’emergenza è necessario iniziare a costruire una programmazione che possa gestire in modo adeguato il fenomeno. Ci rammarichiamo del fatto che a questo tavolo non siano stati coinvolti la parte sindacale e la Caritas. È importante individuare di un sistema di reclutamento a distanza che non passi da luoghi come il Pas o il Foro Boario».

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