Gli insegnamenti di Cavallo sulla cura del creato
Lunedì 4 maggio tutte le classi dell’Istituto “Denina-Pellico-Rivoira” hanno partecipato a una videoconferenza sul clima, incentrata particolarmente sul periodo che stiamo vivendo, tenuta da Roberto Cavallo, ricercatore, scrittore, esperto di temi ambientali. Hanno partecipato il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, il dirigente tecnico dello Csea Flavio Tallone, il dirigente scolastico Flavio Girodengo, le collaboratrici del dirigente e i rappresentanti degli studenti nel consiglio di Istituto, dai quali è partita l’iniziativa. Oltre 500 le visualizzazioni su Youtube.
Nel 1996 il relatore ha fondato la cooperativa Erica (Educazione, ricerca, informazione e comunicazione ambientale); è partito da una piccola cooperativa fino ad arrivare ad offrire consulenze in tutto il mondo. Dal 2015 si rende promotore dell’iniziativa KeepCleanAndRun (Pulisci e corri), un’iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in natura. Lo scorso anno, nel 2019, ha corso lungo tutto il tratto del fiume Po. Dopo un’attenta analisi dei rifiuti trovati, ha concluso che il Po trascina con sé nel mare circa 11 tonnellate di plastica al giorno, andando così a creare le “isole di plastica”. Il suo ultimo libro è “La Bibbia dell’ecologia. Riflessioni sulla cura del creato”.
Siamo tutti parte di un ecosistema unico e noi, in quanto uomini, abbiamo il dovere di preservarlo. Ma come ci rapportiamo alla natura, che effetto hanno i nostri comportamenti nel periodo del coronavirus?
Durante il lockdown abbiamo avuto una migliore qualità dell’aria, ma d’altra parte abbiamo creato molti più rifiuti domestici, molta più plastica. Spesso non siamo consapevoli di ciò che buttiamo. Si stima che la maggior parte di noi non si riconosce nei propri rifiuti. Questo per dire che per quanto possiamo stare attenti a comprare consapevolmente, c’è sempre qualche inganno a cui noi non facciamo caso. Inoltre i dati parlano chiaro: mangiamo sempre peggio, colpa anche delle microplastiche che ci sono nel mare e poi ci ritroviamo nel piatto. Il Mar Tirreno sembra essere il più inquinato, e la maggior parte dei rifiuti arrivano proprio dai fiumi.
Ma concretamente noi che cosa possiamo fare? Prima cosa, e la più semplice, fare la raccolta differenziata in modo corretto, avvicinarci all’economia circolare, al riuso e al riciclo. L’aspetto che resta più importante è senza dubbio progettare in modo eco-sostenibile.
Il periodo che stiamo vivendo, si sa, è molto difficile. Ma dopo il lockdown tutto dovrà pian piano ritornare alla normalità. Tra le altre azioni consapevoli, attenzione a buttare il materiale sanitario obbligatorio (mascherine, guanti..) nell’indifferenziato, e a cercare mascherine più sostenibili, composte da un materiale solo, con un ciclo di vita più lungo, lavabili.
Riflessioni e consigli ai ragazzi: connettere gli argomenti, avere una visione complessa della realtà e dei problemi, rivalutare gli studi umanistici, per capire e agire consapevolmente anche a livello del nostro istituto. Siamo l’ultima generazione che può agire immediatamente, siamo l’unica che può cambiare qualcosa.
di Verzuolo