Ricordiamoci dei negozietti
Dobbiamo dire la verità, in questi giorni di terrore, il negozietto sotto casa che forse prima snobbavamo a favore del supermercato (perché là c’è più scelta, ci sono le super offerte, i pacchi famiglia e via discorrendo) è tornato molto utile.
Spesso ci ha permesso di approvvigionarci quando non potevamo correre al mega magazzino fuori città, o semplicemente volevamo evitare di sobbarcarci interminabili quanto pericolose code, a contatto con mille persone in un momento in cui chiunque volente o nolente veniva visto come un untore.
Spero che adesso che la situazione va pian piano migliorando e ci si può anche spostare più liberamente e tranquillamente per fare la spesa, la gente si ricordi di questi negozi di prossimità, dove forse non c’è tutta la scelta dell’ipermercato e la merce a volte può costare qualche centesimo in più, ma quando ce n’è stato il bisogno si sono rivelati una manna dal cielo per tutti noi.
Alludo soprattutto alle piccole botteghe alimentari, tra i pochi esercizi rimasti aperti in una città che ricordava le piazze dei quadri di De Chirico, che mi sono sempre piaciuti, ma che d’ora in poi non riuscirò più a guardare senza pensare a questo brutto periodo.
Un lasso di tempo infinito (mai qualcosa di cinese è durato cosi tanto!) che ci ha tenuti controvoglia segregati in casa e che qualcuno ha chiamato, per sdrammatizzare, il più lungo pigiama party della storia… se non fosse che purtroppo non c’era proprio nulla da festeggiare!