Rispunta l’ipotesi del nuovo ospedale

Rispunta l’ipotesi del nuovo ospedale
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Mentre a Cuneo si discute ormai da mesi sul sito più idoneo su cui realizzare il nuovo ospedale, torna timidamente alla ribalta, per quanto riguarda il territorio Saluzzo-Savigliano-Fossano, l’ipotesi di un nuovo ospedale di pianura, bocciata nel 2017 dall’allora assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta.

Il suo successore, Luigi Genesio Icardi, dopo aver visionato le prime relazioni dei tecnici che evidenziano difficoltà ai limiti dell’insormontabile e costi proibitivi, in particolare per ciò che concerne la ristrutturazione del Santissima Annunziata di Savigliano, si è mostrato possibilista.

«Se per adeguare e mettere in sicurezza le strutture saranno necessarie cifre rilevanti - aveva affermato già un anno fa -, la giunta regionale potrà anche valutare l’eventuale costruzione di un nuovo ospedale».

La questione torna dunque d’attualità.

LA LETTERA A ICARDI

L’ultimo giorno del 2020, i sindaci di Saluzzo, Mauro Calderoni, Savigliano, Giulio Ambroggio, e Fossano, Dario Tallone, hanno inviato una lettera a Icardi per avere chiarimenti al riguardo.

«Nei mesi scorsi - scrivono i sindaci - si è parlato molto della ristrutturazione dei tre ospedali di Fossano, Saluzzo, Savigliano per vedere la possibilità di costruire un unico nosocomio diffuso sul territorio e a tal fine si sono fatti numerosi incontri. Vorremmo quindi sapere a che punto è tale progetto e se il cosiddetto “piano Magni” continua ancora ad essere valido come soluzione del problema sanitario per la zona nord ovest della provincia di Cuneo».

Il “piano Magni” citato dai tre sindaci fa riferimento al progetto presentato dall’allora direttore generale dell’Asl Cn1 Francesco Magni nel dicembre del 2016, approvato a suo tempo dalla Regione ma rimasto in larga parte lettera morta.

La proposta di nuovo ospedale è sempre stata osteggiata dall’associazione “Amici dell’ospedale SS. Annunziata”, presieduta dall’ex sindaco di Savigliano, Remigio Galletto. E anche l’omologa saluzzese, “Officina delle Idee”, guidata da Giovanni Damiano, non l’ha mai vista con favore.

Ricordiamo, a proposito di nuovo ospedale, che un progetto in tal senso era stato redatto da un pool di tecnici dello studio dell’ingegnere saluzzese Giorgio Camisassi, che, incautamente e frettolosamente, qualcuno aveva localizzato nel territorio del Comune di Lagnasco a ridosso della rotatoria per Scarnafigi.

L’APERTURA DI SAVIGLIANOLa novità di questi ultimi giorni, oltre alla richiesta di chiarimento degli amministratori locali alla Regione, è la disponibilità che sembra arrivare dal municipio saviglianese.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale, il sindaco Ambroggio ha parlato espressamente di «nuovo ospedale», sostenendo che è «questione che sta a cuore a tutti».

A determinare il venir meno dell’ostracismo, la rassicurazione che la nuova struttura sorgerebbe sul territorio del comune di Savigliano. Due le aree oggetto di studio: la prima nei pressi dell’attuale ospedale; l’altra, appena fuori il concentrico sulla destra in direzione Saluzzo, nell’area cosiddetta della “Vernetta”. Nulla di ufficiale, solo ipotesi.

Si sa che Ambroggio, nei giorni precedenti le festività, ha avuto un paio di incontri con l’assessore regionale Icardi ed è verosimile che non si sia trattato soltanto di auguri natalizi.

ANCHE CUNEO SI MUOVEIl 4 gennaio a Cuneo, per iniziativa della lista civica “Centro per Cuneo”, si è svolto un incontro a più voci, presenti i big della sanità provinciale insieme al sindaco e al presidente della Fondazione Crc, sulle prospettive del Santa Croce-Carle.

L’idea prevalente pare essere quella di utilizzare l’area del Carle, in frazione Confreria, dove c’è ampia disponibilità di terreni.

Nel contesto dell’incontro, è stato presentato un progetto di “Cittadella della Salute” da realizzarsi sull’area Santa Croce, oggetto di uno studio condotto da Stefano Quaglia, ex sindaco di Saluzzo, appassionato ed esperto di politica sanitaria provinciale.

Quaglia, dando per scontata l’idea che la scelta per la costruzione del nuovo ospedale cada sul sito del Carle, ha avanzato alcune proposte, presentate come “suggestioni”, che riguardano il recupero dell’area centrale della città dove oggi c’è il Santa Croce per trasformarla in casa della salute, centro della medicina territoriale, sede universitaria con tanto di auditorium, aula magna e alloggi per gli studenti.

Da quel che si evince, il dibattito sulle strutture sanitarie ha ripreso vigore, anche in conseguenza delle risorse finanziarie che dovrebbero pervenire dall’Europa col Recovery.

Un confronto che, per quel che riguarda l’area Saluzzo-Savigliano-Fossano, necessita di un’approfondita riflessione che coinvolga il territorio in tutte le sue articolazioni istituzionali e sociali.

Certamente i sindaci delle tre maggiori città, ma anche l’associazione di comuni Octavia, che ambisce a porsi come “ottava sorella” della Granda, strategicamente situata tra il Saluzzese e il Saviglianese, è chiamata a pronunciarsi.

Così come le due associazioni ospedaliere che in questi mesi di emergenza hanno svolto una funzione egregia di supporto alla sanità locale.

Un dibattito franco, costruttivo, laicamente realistico, che tenga conto, oltre che della struttura ospedaliera, anche della medicina territoriale che la pandemia ci dimostrato avere un ruolo cruciale.

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