Provinciale Sanfront-Paesana Velox fisso per ridurre gli incidenti vertice in provincia I sindaci incontrano il vicepresidente: al vaglio varie ipotesi per il tratto più pericoloso
Da un’infinità di tempo si cercano soluzioni per arginare la pericolosità della strada provinciale tra Sanfront e Paesana. La SP 26 la scorsa settimana è stata nuovamente teatro di un grave incidente che, solo per un caso fortuito, non ha provocato vittime. Troppe vite sono già state sacrificate su quell’asfalto e tante idee sono state messe sul piatto per ovviare al problema. Alcune tecnicamente impossibili, altre di difficile applicazione.
Per questo gli amministratori locali sono convinti che, interagendo con la Provincia (il vice-presidente è l’ex sindaco di Bagnolo Flavio Manavella) si possa finalmente intervenire per aumentare la sicurezza.
L’AUTOVELOX FISSO
Un primo incontro alla ricerca di soluzioni condivise - conferma Manavella - è in programma la prossima settimana. In analisi con i sindaci della zona, ci sono diverse proposte ma, a sentire le opinioni dei diretti interessati, l’ipotesi di un autovelox fisso sembra quella più gradita al momento. Si tratta di un impianto di rilevazione della percorrenza, attivo 24 ore su 24, simile a quello installato sulla Saluzzo-Savigliano, con una funzione deterrente esclusivamente orientata alla velocità di quel tratto.
Un’idea che piace al sindaco di Sanfront Emidio Meirone, che osserva come, oltre alla conformazione (difficilmente modificabile) del tratto stradale, è proprio la velocità il vero nemico da combattere: «La strada è certamente vecchia e inadeguata. Ma occorre educarci tutti, per creare le condizioni di sicurezza. Ho fatto una verifica in prima persona: le auto sfrecciano ben oltre i 70 km orari consentiti in certi punti. In alcuni casi si sono registrate punte di 150 all’ora».
Il velox appare ’unico modo per ridurre incidenti e morti, anche se - confida Meirone - è triste ottenere questo risultato minacciando sanzioni.
5 INCROCI IN 500 METRI
In Provincia i sindaci discuteranno in particolare del tratto al confine tra Sanfront e Paesana, dove 5 traverse laterali sbucano sulla Provinciale in poche centinaia di metri, in prossimità di una curva. Risultato: scarsa visibilità e immissioni sulla strada principale sempre “col brivido”.
Si sono susseguite negli anni varie proposte, come la rotatoria all’altezza della strada della Rocchetta o quella di un semaforo “intelligente” per le vie secondarie, tutti progetti verificati dai tecnici e poi scartati.
VERTICE IN PROVINCIA
Il vice-presidente della Provincia Manavella apre all’ipotesi dell’autovelox fisso ma non esclude altre soluzioni: «Faremo un ragionamento insieme, valutando pro e contro delle varie ipotesi. Qui l’obiettivo è limitare il pericolo, quindi le scelte dovranno seguire il buon senso». Manavella conferma che non si tratta di un problema economico ma di fattibilità e ribadisce la non praticabilità dell’ipotesi, in passato avanzata, di un semaforo: «La mancanza di visibilità a monte dell’incrocio rende questa soluzione forse più pericolosa. Chi scende dall’alta valle si troverebbe auto incolonnate al rosso subito in prossimità della curva».
MELLANO: FARE PRESTO
Prende posizione sul tema anche il sindaco di Envie, coordinatore di Fratelli d’Italia per le valli Po e Infernotto: «Urge un progetto che permetta a tutti di percorrere la Provinciale 26 con quelle garanzie che, di fronte all’ennesimo sinistro, non possono più essere procrastinate. La valle Po merita una strada più sicura, per chi la abita e per i numerosi turisti che ne apprezzano le bellezze. Facciamo in fretta».