Zaino lascia, al Cavour arriva Di Leone
Con il calcio dei settori giovanili fermo non si potranno disputare nemmeno i tornei estivi che erano soliti iniziare in questo periodo e che ci facevano compagnia per tutto il mese di giugno, prima del classico periodo estivo dedicato alle vacanze.
Quest’anno tutto sarà diverso e anche le società calcistiche locali dovranno rivedere i loro programmi futuri. Infatti, senza la disputa di questi tornei, non si avranno più a disposizione tutte quelle risorse che entravano nelle casse societarie e che alimentavano una buona fetta del budget da utilizzare durante l’annata che quindi ne risentirà, venendo ridimensionata sotto diversi punti di vista.
QUI CASA INFERNOTTO
In casa Infernotto (Promozione) abbiamo raggiunto mister Marco Ghio. Che spiega: «Questo virus rimarrà con noi ancora per un po’: quindi non sappiamo come potrà procedere l’attività del calcio locale. E’ difficile pensare di programmare la prossima stagione senza sapere quando si giocherà e - in questo momento - non è nemmeno facile pensare al mercato. Comunque i giocatori sono fermi da un bel po’ di tempo e quindi la ripartenza sarà parecchio dura. Ora trovo che ci sia molto caos. Io sono ottimista che si possa uscire da questa crisi, ma servono regole precise sul futuro. Bisognerà delineare delle linee guida anche sul discorso dei fuoriquota obbligatori da schierare in campo, anche se per ora non sappiamo bene cosa accadrà».
CAVOUR, PARLA ZAINO
Grandi novità, invece, in casa cavourese dove Vittorio Zaino non sarà più l’allenatore dei giallorossi nel prossimo campionato di Promozione. Manca ancora l’ufficialità da parte della dirigenza del Cavour, ma tutti gli indizi portano al nome di Pino Di Leone, mister pinerolese di lungo corso, che è dunque pronto al ritorno sulla panchina cavourese.
Abbiamo parlato con Zaino, che ci ha esposto alcune riflessioni sul futuro del calcio locale.
«Anche se non sarò più io l’allenatore a Cavour credo di poter dire che in questo periodo è molto difficile pensare al calcio per tanti motivi, soprattutto in tema di lavoro, dovuti a questo delicato periodo. Ci sono parecchie difficoltà a capire cosa succederà e diventa quindi complesso pensare alla prossima stagione. Con quali regole si ripartirà? Se ci saranno dei nuovi positivi ci sarà un nuovo stop? Personalmente poi mi dispiace perdere il contatto con i giocatori; ma ormai il calcio è diventato il giochino di poche persone che non hanno più attorno quella passione popolare, quel seguito che coinvolgeva l’intero ambiente. Ti sentivi stimolato e si lavorava al campo anche grazie a questo. Ora sarà tutto diverso».